Ecco alcuni  luoghi archeologici assolutamente da non perdere nelle Marche.

Jesi e Osimo

Partiamo da Jesi (Ancona). Dove l’ex Chiesa di San Floriano, ora complesso architettonico del XVIII secolo ospita il Museo Archeologico e del territorio. La collezione che riguarda la media valle dell’Esino si trova nel centro di Jesi, antica origine della colonia romana chiamata Aesis. I ritrovamenti archeologici sono esposti suddivisi in tre sezioni, dedicate alla preistoria, alla protostoria e all’epoca romana.

C’è anche Osimo da scoprire, nella fattispecie Il Museo Civico (Sezione archeologica) e il Lapidario Comunale con ritrovamenti direttamente associati al municipio osimano di epoca Romana. Sono epositi manufatti prestati da collezioni private di grande interesse scientifico, come le figure di animali stilizzati, una fibula a forma di imbarcazione del VII secolo avanti Cristo, un documento estrusco del IX secolo a.C., il Lapidarium connesso al museo presenta opera in pietra, iscrizioni, bassorilievi, stele funerarie di diverse ere storiche.

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The former Church of San Floriano, now the complex of San Floriano, located in a building from the eighteenth century, gives birth to the Museum of Archaeology and of the Land (the Museo Archeologico e del territorio) . The new museum collection, regarding the district of the middle of the Esino valley, is located in the heart of the city’s historical centre, where the forum of ancient Roman colony of Aesis opened. The archaeological finds are divided into three sections of the museum: prehistory, protohistory and the Roman era.

In Osimo is the City Museum Archaeological section and the Municipal Lapidarium with objects directly associated with the eponymous Roman municipality. Some artefacts from private collections are displayed, loaned to the Museum, like biting horses with stylized figures of horses, an Etruscan invoice (9th century B.C.), or the boat-shaped fibula ending in a human protome (7th century B.C.). The Lapidarium connected to the museum, includes inscriptions, headless statues, reliefs and architectural friezes, and funerary steles dating from different eras.

Sulla strada da Sassoferrato a Suasa

A Sassoferrato c’è poi il parco archeologico di Sentinum, l’antica cittadina romana di cui resta un piccola porzione. Si possono visitare: un’area per le terme pubbliche, del periodo tardo Repubblicano, una zona usata come fonderia e il resto di un complesso suburbano di età Imperiale, del I secolo d.C.  Si può naturalmente anche visitare il Museo Archeologico Sentinate connesso al Parco, che si trova nel trecentesco Palazzo dei Priori, dove viene raccontata e ricostruita la famosa battaglia del Sentino detta anche Battaglia delle Nazioni. Avvenne nel 295 a.C., durante la terza guerra sannitica, oppose l’esercito romano (con i Piceni) a un’alleanza di Etruschi, Sanniti, Galli Sènoni ed Umbri.

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In the Sentinum Archaeological Park in Sassoferrato are visible the remains of the Roman town of Sentinum, only a small portion of ancient urban extension. Here it is possible to visit an impressive public building for thermal use, from the late Republican period, a building used as a foundry and the remains of a suburban complex from the Imperial era (I century AD). Connected to the park is the Sentinate Archaeological Museum in Sassoferrato, in the fourteenth century “Palazzo dei Priori”, where you can discover the famous Battle of Sentinum, or socolled “Battle of the Nations” between the Romans and Etruschi, Sanniti, Galli Senoni and Umbri.

Castelleone di Suasa

Il Parco Archeologico Città Romana di Suasa è molto famoso, poiché ben conservato e molto consistente. La città era un crocevia tra la Via Flaminia che da Vicus Cales (Cagli) portava a Sena Gallica (Senigallia) nella Valle del Cesano e che la collegava anche con Sentinum (Sassoferrato).  La città è “immaginabile” oggi attraverso la visita a un enorme foro e due zone funerarie,  all’anfiteatro del I secolo a.C. e a una spettacolare Domus, quella dei Coiedii. Suasa poi era centro giudiziario dove bene o male i cittadini delle zone limitrove confluivano per dirimere le proprie questioni legali.

Sono vari gli ambienti che si addossano alla Domus dei Coiedii, poiché tutto serviva alla vita di questa importante famiglia, dalle tabernae alle strade. Come ha confermato la nostra guida è stato scoperto un “Tempio di Giove“, presentato nell’estate 2018, definito così ma da collocare più precisamente, nella zona della biglietteria, principale ingresso, in una palazzo settecentesco. E’ stato reinterrato in attesa di ulteriori scavi e fondi.

La Domus dei Coiedii è visitabile pagando un biglietto di 5 euro, che comprende la spiegazione della guida. La Domus è ampia oltre 3000 metri quadrati, un tripudio di mosaici a tema mitologico, floreale e geometrico, stanze che si sono moltiplicate tra il I e il II secolo d.c. fino alla decadenza della domus nel IV secolo. Nel VI secolo Suasa è stata abbandonata, quando la guerra greco-gotica del 535-553 d.C. face fuggire la popolazione verso i colli circostanti poiché questa spianata era difficilmente difendibile.

Nella Domus si può notare l’ampliamento strutturale dal I al II secolo e la povertà di materiali invece dovuti alla decadenza iniziata a inizio IV secolo, quando la crisi economica e climatica colpì la zona. Tanto che le tombe che sono state trovate poco distanti vanno fatte risalire a quel periodo, in cui non si era potuto costruire una città dei morti lontano dalla popolazione vivente, per motivi economici a quanto pare.

Anche il Museo Civico Archeologico “A. Casagrande” a Castelleone di Suasa, in pieno centro, nel cinquecentesco palazzo della Rovere, è da visitare. Diviso in cinque sezioni, contiene i reperti dell’area di Suasa, come testa e gamba di Augusto, ritrovati durante gli scavi del 1987, con molto materiale proveniente dalla grande Domus dei Coiedii, come alcune pitture parietali.

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Roman City of Suasa Archaeological Park is famous; there you can visit the Forum, two burial grounds, the amphitheatre built in the late first century BC. You can visit the patrician “Domus dei Coiedii” (of the Coiedii), that is about 3000 s. metres.

“Domus dei Coiedii” offers the visitors about 20 magnificent mosaics with mythological, floral and geometric scenes. A  Temple of Jupiter (Tempio di Giove) has been recently discovered in the excavations near the public entrance of the site, housed in a XVIII century building. The Temple has been presented to the public on summer 2018, but it has been reburied for bureuchatic reasons.

This site is of particular relevance, in fact, the Roman municipium of Suasa stood along the diverticulum of the proto-Flaminia leading from Vicus Cales (Cagli) in Sena Gallica (Senigallia), in the Valle of Cesano river. Coiedii were an important family, and Suasa was a Prefecture, where people used to go for legal affairs.  Suasa existed until the VI century until the Greek-Goths war (535-553 century). All phases of this city’s story are verifiable in the structure of the Domus, where you can notice the difference between the spaces built in abundance period and those built in famine period.

You can also visit the Museo Civico Archeologico “A. Casagrande” located in the centre of Castelleone di Suasa, in the sixteenth century Palazzo della Rovere. The visit is divided into five sections, and presents the results of the excavations that have occurred from 1987 until now in the urban area of Suasa, with particular regard to the materials from the area housing the large Domus of the Coiedii, such as important wall paintings.

Genga

Il Museo Speleopaleontologico ed Archeologico di Genga, così famosa per le Grotte di Frasassi, è ospitato nella antica Abbazia di San Vittore. Le aree sono 4, dedicate alla paleontologia, archeologia, geologia e speleologia. Vi sono  ritrovamenti di epoca tardo Jurassica, come il famoso “Ichthyosaurus di Genga,” trovato a  Camponocecchio (Genga) nel 1976 durante la costruzione di un tunnel nella attuale SS 76. E’ il più grande animale marino conosciuto, che viveva nell’area tra Marche e Umbria che un tempo, nel tardo Giurassico, 150 milioni di anni, era appunto ricoperta dalle acque.

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In the Speleological and Archaeological Museum of Genga,  (so famous for the Frasassi Caves) is possible to know the the prehistory of The Marche.

It is housed in the old monastery of the Abbazia di San Vittore, it is dividedt into 4 areas: palaeontology, geology, archaeology and archaeology. The most important is the ichthyosaur that lived in the Late Jurassic, the so-called “Ichthyosaurus of Genga,” found near Camponocecchio (Genga) in 1976 during the construction of a tunnel along the S.S. 76 street. It is the largest animal that lived in the marine environment which dominated the current area of the Umbria-Marche region during the late Jurassic Period, about 150 million years ago.