Si trova sulla sponda occidentale del Lago di Garda, immerso in un rigoglioso paesaggio mediterraneo che favorisce la nascita degli agrumi, degli ulivi.
Limone sul Garda non si chiama così per i limoni, ma per l’etimologia di LIMEN e cioè confine, poiché in passato la zona era frontiera tra il bresciano e il vescovado di Trento. Oppure prendendo la radice celtica di “limo” o “lemos olmo” (cfr. Limonum in Gallia).
Di fatto, etimologia piacendo, risulta essere il posto più a nord del mondo dove si coltivano i limoni, strano vero?
Le limonaie presenti in ville o castelli, sono un’attrazione turistica.
Vi consiglio: la limonaia del Tesol, la limonaia di Villa Boghi, la limonaia del Castél.

La Limonaia del Castél
Il costo del biglietto d’ingresso è veramente simbolico. Potrai scoprire le tecniche di coltivazione e vedere i limoni da vicino (quelli caduti dall’albero, si possono prendere, non è peccato!)
Centro storico
Da vedere assolutamente a piedi ci sono: il centro storico, le limonaie, le chiese, come la suggestiva chiesa di San Rocco, i musei.
Entrati nella zona pedonale di Limone incontrerete un paseo con una fontana, bellissimo da percorrere per godere del lungo lago.
Potrete perdervi tra le viuzze con palazzi antichi e grotte, terrazzi con vedute meravigliose ricchi di piante mediterranee, dai limoni alle buganville.
ECCO COME NE PARLAVA UN OSPITE NOTO:
«13 settembre 1786. Il mattino era magnifico, un po’ nuvoloso, ma, al levar del sole, calmo. Passammo davanti a Limone, con i suoi giardini e terrazze su per il pendio dei monti; uno spettacolo di ricchezza e di grazia. L’intero giardino consta di file di bianchi pilastri quadrangolari che sono collocati ad una certa distanza uno dall’altro, su per il declivio del monte, a gradini. Sopra questi pilastri sono collocate delle robuste pertiche per coprire, in inverno, gli alberi che crescono negli intervalli. La lentezza della traversata favoriva l’osservazione e la contemplazione di questo piacevole spettacolo.»







