Dal 13 è stata aperta per la stampa la mostra omaggio al noto artista altoatesino Adolf Vallazza, a cura del Gruppo Museion Passage in collaborazione con l’Archivio Vallazza

Adolf Vallazza, nato ad Ortisei nel 1924,  è un artista riconosciuto ed amato della Val Gardena, dalla grande carriera, apprezzato a livello internazionale.

( Se sei interessato all’argomento gardenese, guarda il nostro video della collettiva di UNika Val Gardena!).

La mostra a lui dedicata e allestita a “Museion Passage” è realizzata in collaborazione con l’Archivio Adolf Vallazza e raccoglie una selezione di disegni e bozzetti che vanno dagli anni ‘60 fino ad oggi, insieme a dieci grandi sculture lignee astratte presentate per la prima volta nello stesso spazio museale.

Vallazza inizia la sua carriera come pittore, per poi spostarsi negli anni ’60 verso la scultura utilizzando il legno così vissuto e versatile degli antichi fienili della Val Gardena pe le sue grandi sculture.

Dagli anni Settanta si è dedicato alla scultura astratta, monumentale, collaborando con architetti, art director industriali (come quello dell’Olivetti), cominciando ad esporre nel contesto di chiese, ville storiche, castelli, spazi pubblici di grade rilevanza.

Nel 2014 in occasione dei sui 90 anni Bolzano gli ha dedicato la mostra “I grandi totem” con le foto delle sue grandi opere, totem, troni, sculture misteriose, scattate da Gianni Berengo Gardin.

 Proprio i totem, i menhir e le sculture di uccelli – alcune della collezione di Museion –  dagli anni ’60 ad oggi, sono presenti nella mostra del Museion che si chiuderà  il 02.06.2024.

Per tutta la durata della mostra nello spazio dell’Infolounge di Museion è possibile, inoltre, vedere due documentari dedicati all’artista: il primo realizzato da Rai Südtirol in lingua tedesca e il secondo realizzato da Lucio Rosa, grande fotografo e documentarista recentemente scomparso, in lingua italiana.

BIOGRAFIA

Adolf Vallazza nasce a Ortisei (Bz) nel 1924, da padre scultore in ferro e madre, figlia del pittore Josef Moroder Lusenberg. Negli anni 60 allestisce le prime mostre a Milano, Torino e Venezia. Critici come Giorgio Mascherpa, Garibaldo Marussi, Giuseppe Marchiori, Paolo Viti e altri, frequentano il suo studio e scriveranno di lui, invitandolo a varie mostre. Negli anni 70 allaccia un rapporto di amicizia e lavoro con il fotografo Gianni Berengo Gardin.

Negli anni 90, l’allora curatore della Peggy Guggenheim Foundation, Fred Licht lo invita in varie mostre di scultura a Firenze, Torino, Padova e Palermo. Nel 2010 Il curatore della GAM (galleria nazionale di arte moderna e contemporanea) Danilo Eccher lo invita a Torino per una collettiva dal titolo “Keep your seat”, dove espone i suoi mitici troni. Tante sono le mostre in castelli, edifici storici e chiese, in Italia e all’estero.

Dal 2016 i suoi totem, i personaggi fantastici, i menhir e i troni, sono esposti nel nuovo showroom a Ortisei, meta di ammiratori, critici e collezionisti di tutto il mondo.

 

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