PROLOGO di John Fante
«Cosí l’ho intitolato Chiedi alla polvere, perché in quelle strade c’è la polvere dell’Est e del Middle West, ed è una polvere da cui non cresce nulla, una cultura senza radici, una frenetica ricerca di un riparo, la furia cieca di un popolo perso e senza speranza alle prese con la ricerca affannosa di una pace che non potrà mai raggiungere. E c’è una ragazza ingannata dall’idea che felici fossero quelli che si affannavano, e voleva essere dei loro.»
JOHN FANTE
John Fante è nato il 8 aprile 1909 a Denver, Colorado, da genitori di origine italiana. Cresciuto in una famiglia di immigrati italiani, Fante ha vissuto un’infanzia segnata dalla povertà, dalle difficoltà economiche, dove la sua orgine ha pesato davvero tanto. Ecco perchè ci sono sempre nei suoi libri i temi dell’identità, immigrazione e riscatto. Lui stesso si trasferisce dopo la scuola a Los Angeles negli anni ’30 per perseguire la sua passione per la scrittura, e si comprende come Arturo Bandini, il protagonista abbia molti tratti autobiografici.
Chiedi alla polvere – Ask The Dust – è forse il romanzo più famoso dello scrittore americano di origni italiane John Fante e certamente uno dei più amati e letti della letteratura americana, scritto nel 1939, che avvia il “ciclo” di Arturo Bandini.
E io non lo avevo ancora letto. Ho scelto bene di leggerlo in inglese, e se pur mi son persa qualche termine slang e altri li ho dovuti tradurre, è stata un’ottima scelta per apprezzare la sua prosa iniziale non facile da tradurre nella medesima intenzione, io credo!
Non svelo la trama che di per sé è molto semplice (non è un libro basato sulla trama e spiego il perché), ma ricordo che il protagonista è Arturo Bandini, immigrato italoamericano di seconda generazione, diremmo noi, innamorato della messicana (anch’essa americanizzata) Camilla Lopez, che però ama un altro.