Trekking in provincia di Pesaro Urbino: scopri Candelara, la città delle candele!
Dov’è Candelara?

Perché è famoso?

Un’opera di Mario Logli dedicata a Candelara
Cosa vedere intorno?
Pieve di Santo Stefano
Un bel punto di partenza di questa scoperta del territorio di Candelara è Pieve di Santo Stefano di Candelara, chiesa a croce greca, consacrata nel 1535.
Potrebbe risalire ai secoli VI-VIII; è menzionata nelle Rationes Decimarum degli anni 1290-92, nella visita apostolica del Ragazzoni (1574) e nelle visite pastorali di tutti i vescovi diocesani. E’ situata fuori del centro cinto di mura.
Per Santo Stefano è stata dipinta una tavola che riproduce il primo martire con la Beata Vergine e il Bambino.

opera di Gentiletti
Casa – museo di Giovanni Gentiletti
Dalla Pieve si va verso Rondello per la strada Ferriera, fino a Santa Maria dell’Arzilla, poi a sinistra sulla strada provinciale n. 45; percorretela ancora per 4 km fino ad arrivare a un agglomerato urbano. Tra le tante c’è n’è una che merita una sosta.
E’ il laboratorio-museo dello scultore Giovanni Gentiletti, creato delle figlie e della moglie nel 2012 dopo la morte ell’artista nel 2010 (per visite prenotatevi a g_ilaria@yahoo.it) .
La casa museo di Gentiletti è decorata di scarabei cesellati in metallo.

la casa museo Gentiletti
Proseguiamo lungo la piccola strada in direzione della località di Maggiotti; attraversiamo la strada provinciale e ci interniamo in direzione di Carignano lungo la strada molino Maggiotti, che poi diventa Via Bevano, che si fa sempre più interessante e romantica, in quanto la campagna torna ad essere protagonista.
Mulino Ciavarini
La strada procede in discesa e ci porta a percorrere un ponte; prima del ponte ha sede lo storico mulino Ciavarini, dal XIX secolo, oggi trasformato in agriturismo.Qui si producono farine di mais, ceci, grano duro e tenero, castagne e fava. Nel loro sito internet, trovate tutte le informazioni sui loro prodotti ed attività.
Oltrepassato il ponte, sempre in direzione dell’antico paese di Carignano, che è una frazione del comune di Fano. Esso deve il suo nome alla nobile famiglia da Carignano (Carinus o Carìnius era il nome del proprietario terriero). E’ rimasta la torre che sorge sopra il borgo a 180 m s.l.m., in località Castellaro; la sua presenza la si può datare almeno al 1348.
Le ex Terme di Carignano

Le Terme di Carignano
Si arriva al Fosso Bevano dove si può scoprire e conoscere la struttura e la storia delle Terme di Carignano: un tempo rinomato centro di cura, oggi è in totale abbandono. La sede storica delle terme è una palazzina color pastello del 1922.
Le terme di Carignano erano specializzate per la cura e prevenzione delle disfunzioni epato-biliari e delle malattie dell’apparato digerente, cure inalatorie ed irrigazioni per la cura di malattie e di disturbi infiammatori delle vie respiratorie.
Infatti, le acque termali sono di tipo sulfureo, bicarbonato-alcalino-magnesiache, clorurate e salsobromoiodiche.
Inoltre qui si imbottigliava anche l’acqua Orianna.
Insomma archeologia industriale dal fascino Novecentesco… che putroppo, nonostante varie proposte politiche, non è stata restaurata nè riadattata ad altro uso.