Il paese incantato
Castelrotto è un piccolo paese dell’Alto Adige, tra il massiccio dello Sciliar e le famose Alpe di Siusi, all’incrocio tra la Valle Isarco e la Val Gardena. Si trova non lontano dalle Dolomiti, a oltre mille metri slm. Poichè arriva al limite della Val di Fassa e del Catinaccio.
Anche il versante meridionale della Val Gardena (guarda il nostro video in cui la raccontiamo per bene!), fino all’altezza del paese di Santa Cristina, fa parte del territorio comunale di Castelrotto.
Pare ci sia stato un castello (lat. “Castellum ruptum” cioè “distrutto”): da qui il suo nome.
La chiesa parrocchiale con l’imponente campanile barocco che si vede ovunque intorno, è il simbolo del paese. I palazzi nobiliari divenuti tribunali, locande e oggi uffici e alberghi, dimostrano l’antica ricchezza di Castelrotto, località mercantile tra la valle Isarco e la montagna. Alcune locande storiche ora sono hotel pieni di fascino, che offrono ospitalità d’eccezione, come l’Hotel Cavallino d’Oro, che ha avuto tra i suoi villeggianti anche i presidenti Sandro Pertini e Carlo Azeglio Ciampi.
Nella piazza Kraus si trova una grande fonte con l’aspetto di un abbeveratoio, sormontata dalla statua di un santo.
Qui c’è un bicchiere antico di rame comune: l’uso non era forse consigliato in tempi di covid19 (!), ma testimonia la civiltà e gentilezza del tempo della sua costruzione!
Dove dormire
Vi consiglio l’Hotel Cavallino D’oro, bello e storico, al centro del paese in piazza Kraus. Con mezza pensione al ristorante Hotel Villa Kastelruth.
Qui tutte le info e i prezzi.
Il Campanile di Castelrotto
Ve ne sarete accorti, è alto, molto alto, sono 82 metri.
Si dice che sia il terzo campanile più alto dell’Alto Adige. Il campanile di Castelrotto può essere visitato facendo con pazienza le sue 298 scale di legno su prenotazione.
Il Museo dei Costumi Tradizionali
Nel museo dei costumi tradizionali della residenza storica Lächler, nel centro del paese di Castelrotto, troverete molti costumi storici e i loro accessori del XVIII, XIX e XX secolo. C’è anche una collezione di fotografie storiche.
Il Museo del Contadino
Pronto a riaprire dopo il fermo covid, anche questo è un posto da vedere. E’ antichissimo, risale al XVI secolo il “Michl Jaider del Tschötscherhof” ha conservato antichi attrezzi sul maso come: l’erpice, l’aratro, la trebbiatrice, il mulino a vento, i rastrelli e tanto altro.
L’Alpe di Siusi
Non ha bisogno di presentazioni. L’Alpe di Siusi è l’altopiano più grande d’Europa. Si estende su una superficie di 56km2 nelle Dolomiti, Patrimonio dell’Umanità Unesco. E’ riconoscibile per i suoi pascoli ondeggianti che anticipano a perdita d’occhio gli imponenti profili del Sassopiatto e Sassolungo, è un luogo in cui far trekking e mtb e sciare su piste facili d’inverno. Soprattutto figura tra le località più fotografate delle Dolomiti.
L’alpe di Marinzen
Un bel posto panoramico sull’Altopiano dello Siciliar a 1500 metri, con malga (INFO).
I Sedili delle Streghe
I sedili delle streghe si trovano appena sopra Tiosels nel territorio di Castelrotto. Dall’origine incerta, sono rocce con la forma di panche che hanno attirato la curiosità e scatenato la fantasia delgi abitanti. Ci si arriva dai sentieri 7 e 8 da Castelrotto passando per Tiosels.
Sulla Bullaccia ci sono le “panche delle streghe”, delle sedie di roccia disposte a gradinata verso la vallata, su un pulpito panoramico.
Come vi ricorderete le streghe sono figure onnipresenti nella storia delle Dolomiti, in queste zone dove il Concilio di Trento ha lasciato il segno nell’iconografia leggendaria. (Se ti piace scavare tra storia e antichità, leggi questo racconto di un luogo archeologico magico).
A Natale, il Mercatino
Il mercatino di Natale a Castelrotto è uno di quei mercatini tipici e veri da non perdere in Trentino-Altoadige (leggi i nostri consigli). Vi si possono assaggiare i prodotti fatti a mano dai contadini e comprare oggetti unici realizzati dagli artigiani locali (orari d’apertura a dicembre, da venerdì a domenica).
Curiosità: chi sono i “Kastelruther Spatzen”?
All’ingresso del paese, fateci caso, ci sono insegne-sculture in ferro dedicate a uomini che suonano strumenti vari: sono i “Kastelruther Spatzen”, un gruppo popolare musicale altoatesino, così famoso che gli sono stati dedicati un museo e un festival.
Il paese di Castelrotto valorizza i suoi gioielli: così è per il cmapione di sci Peter Fill la cui gigantografia è appesa in giro per il paese.

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