Uno de “I borghi più belli d’Italia”, Chiusa o Klausen è un comune in Trentino-Alto Adige, in provincia di Bolzano, nella Val d’Isarco, che prende il nome dalla sua posizione.

Infatti l’etimologia di Klausen è latina: clausa significa “chiusa di un corso d’acqua”, nel caso specifico l’Isarco. Il suo simbolo è una chiave su sfondo rosso.

Molti artisti se ne innamorarono; il tedesco Albrecht Dürer nel 1494 si trattenne a Chiusa e le sue impressioni di questa cittadina sono nell’incisione Das große Glück. Chiusa gli è riconoscente: in paese si può incontrare una pietra commemorativa in diorite, inaugurata ufficialmente il 18 agosto 1912.

Passandoci in treno, Chiusa dà proprio l’idea di una zona di confine dove si è stretti in una valle, che anticipa, fa immaginare il freddo passo del Brennero. In macchina, accediamo ad un parcheggio vicino la stazione e proseguiamo comodamente a piedi. 

 Il centro, “la città alta”

La città alta (Oberstadt) è il vero centro, dominato dal Monastero di Sabiona e dal Castello. Si entra attraverso un arco, attraversando il borgo longitudinalmente. Si viene rapiti dai vicoli, dagli angoli inaspettatamente accoglienti a dispetto della sensazione di freddo data dalla pietra delle costruzioni, dalle decorazioni ricche di storia delle abitazioni.

La gente passeggia ammirata; anche noi siamo attirati da negozi e ristorantini. Quando arriviamo a uno slargo, Piazza Parrocchia, siamo colpiti da un bassorilievo con un volto incorniciato da decorazioni floreali, che segna l’angolo di un edificio. L’elemento architettonico si chiama “bovindo” ed è una finestra che consente di vedere sia lateralmente che frontalmente.

L’origine dello strano nome? Non lo sapevamo, ma l’abbiamo imparato: dall’inglese bow window, che significa “finestra ad arco”. L´edificio è di epoca tardo-medioevale, ed ora è sede della Cassa di Risparmio dell´Alto Adige: se si sbircia dalle finestre si intravedono i soffitti decorati.

Molti sono gli angoli suggestivi, in cui vale la pena soffermarsi. Case tradizionali con attrezzi esposti sui muri esterni (tipico di queste zone), vasi fioriti, edicole votive, una galleria d’arte con vernissage in corso (molto spesso succede, anche nei piccoli centri dell’Alto-Adige, come ci è capitato di vedere a Castelrotto).

La passeggiata in centro ci conduce davanti alla scuola elementare, la Grundschule: affrescata, grande e accogliente: il disegno moderno, con i suoi colori della tradizione, appare ben integrato con l’architettura storica.

 

Il Convento di Sabiona

Il monastero di Sabiona (Kloster Säben) è la principale attrazione storica di Chiusa, poiché è uno dei più antichi monumenti cristiani della regione. Tra l’800 e il 1000 è sede vescovile, prima che questa si trasferisca a Bressanone, potente sede del famoso Principe-Vescovo. Ora il monastero di Sabiona è abitato da suore benedettine di clausura.

Si trova in cima alla rupe di Sabiona. Per raggiungerlo compiamo il percorso che parte dal centro del paese e percorre la via crucis. Cammino in salita, impegnativo ma fattibile, e qualcuno lo affronta in mountain bike. Arrivati lassù, godiamo di un panorama mozzafiato.

Le monache si dedicano naturalmente al lavoro e alla preghiera. Non ci stupisce quindi, salendo per la via crucis e affacciandoci dall’alto muraglione, di trovare un’immensa vigna tutt’intorno al monastero.

Proprio sotto le mura di difesa della rocca, all’interno della vigna, giacciono sepolte le tracce della prima Cattedrale Vescovile, le cui fondazioni, risalenti al V-VI secolo, sono state studiate dagli archeologi e poi reinterrate con cura per una conservazione più efficace.

la Torre del Capitano

Il monastero è circondato da mura in cui emerge la Torre del Capitano, a difesa dell’accesso principale, l’unica superstite dell’antico castello distrutto da un rogo a metà 1600, il castel Branzoll, ora proprietà privata.

La chiesa di Santa Croce

E’ la chiesa che si incontra entrando nel monastero. Era stata la sede vescovile prima che si spostasse a Bressanone. Al centro dell’abside un crocifisso opera del maestro scultore Leonhard da Bressanone (seconda metà del XV secolo); intorno le altre sculture risalenti al XVII secolo.

Alle pareti e sui soffitti impressionanti affreschi ci lasciano a bocca aperta: trompe l’oeil e personaggi nascosti tra le colonne sussurrano storie antiche, perfettamente “conservate”.

La nostra passeggiata in salita, oltre che essere salutare, ci regala un panorama indimenticabile. Il verde che circonda Chiusa è la nota dominante di questa giornata; il rumore amplificato delle auto sull’autostrada ci ricorda che siamo in montagna, e che abbiamo molti metri di altezza semplicemente usando le nostre gambe.

I vigneti

Le vigne, frutto dell’operosità e della precisione dell’uomo, che in queste zone sfrutta ogni appezzamento trasformandolo a gradoni, ci ricordano che siamo nelle terre dei vini più buoni d’Italia (a parer mio almeno!):  Riesling, Traminer e Gewurztraminer, Pinot Bianco, Grigio e Nero (WeissBlauburgunder), Muller-Thurgau.

Chiusa non è distante dalla via del vino, la Südtiroler Weinstraße, molto famosa e raggiunta da tutti gli appassionati del vino, per conoscere le cantine storiche e imponenti di queste terre. La Strada del vino raccoglie 70 cantine per 16 comuni, per 42 km di percorso in linea d’aria tra Salorno e Nalles.

E’ molto turistica e la rete di cantine e comuni è perfettamente organizzata per l’accoglienza enogostronomica, sportiva e relais, data la vicinanza con laghi, fiumi, piste ciclabili e montagne.

Vale la pena ricordare quali sono i comuni di questo “magico” percorso, perché a loro dedicheremo un appuntamento specifico.

  • Andriano (Andrian)
  • Ora (Auer)
  • Bolzano (Bozen)
  • Bronzolo (Branzoll)
  • Appiano (Eppan)
  • Caldaro (Kaltern)
  • Cortaccia (Kurtatsch)
  • Cortina (Kurtinig)
  • Magrè (Magreid)
  • Montagna (Montan)
  • Nalles (Nals)
  • Egna (Neumarkt)
  • Vadena (Pfatten)
  • Salorno (Salurn)
  • Terlano (Terlan)
  • Termeno (Tramin)

 

Vini che non ci siamo lasciati di certo sfuggire: basta prendere un aperitivo, onesto, semplice e tradizionale, in uno dei tanti bar del paese.

I sapori di queste terre ci faranno apprezzare  ancora di più la bellezza dell’Alto Adige.

 

INFO:

Sabiona- Saben

 

Orario d’apertura – chiese: tutto l’anno. Cappella delle Grazie ogni giorno dalle ore 8.00 alle 18.00. Chiesa del Convento ogni giorno dalle ore 8.00 alle 17.00. …

Ingresso – chiese: ingresso libero.

Ulteriori informazioni: tel. +39 0472 847424, info@klausen.it

 

Strada del Vino dell’Alto Adige

Via Cantine 10
I-39052 Caldaro (BZ)
Tel. +39 0471 860 659