Se volete scoprire i veri sapori della montagna rivisitati con maestria,  vi consigliamo di seguire il nostro esempio, e mangiare al ristorante “El Cianton” a Canazei (TN).

Nato a Natale 2016, questo ristorante gourmet è una vera perla rara, in una delle località più incantevoli delle Dolomiti fassane (leggi un nostro suggerimento su Canazei QUI).

Mangiare a El Cianton, posto intimo e invitante, è un piacere per tutti i sensi, dato che ogni aspetto dell’accoglienza è curato. Gentilezza e servizio individuale, ambiente moderno di montagna, luci e musica perfetti… solo per parlare di ciò che non è cucina!

Per quanto riguarda il menu, lo chef  rivisita abitualmente i piatti della cucina tradizionale ladina, oltre ad inventare tra colori, gusti e profumi, nuove pietanze e nuovi abbinamenti. I piatti sono preparati al momento, e nell’attesa c’è sempre qualche meravigliosa sorpresa dalla cucina, ma di questo parleremo più avanti nell’articolo.

Il ristorante El Cianton è legato ma allo stesso tempo indipendente all’Albergo Alla Rosa, con cui condivide cucina e ragione sociale: ma la sua personalità, che con il tempo si “sta fortificando” come ci spiega Fulvio, il suo proprietario, è legata a un nome speciale, che in ladino vuol dire in genere “l’angoletto, il cantone”. Un luogo fisico o astratto in cui ci si sofferma, si aspetta, si incontra, si fa spazio.

Fulvio ci ha raccontato anche la speciale occasione della nascita del ristorante.

“Nel 2016 si è stretta la collaborazione con lo chef Alessandro Iori che ha sempre dimostrato la voglia di cucinare, oltre che per l’albergo, anche per un ristorante gourmet. Le circostanze e le coincidenze sono state svariate e tutto si è incastrato in modo perfetto vedendo la nascita del ristorante El Cianton. La porzione di albergo che, all’apertura, era dedicata al ristorante gourmet era stata venduta dalla mia famiglia nell’ormai lontano 1994, al fine di raccogliere fondi per affrontare la prima grande ristrutturazione dell’Albergo alla Rosa. Fino al 2016, anno in cui ho provveduto a riacquistare quella particella riunificando tutto l’immobile sotto la mia proprietà, quello che adesso è El Cianton era stato negozio di articoli sportivi sotto vari proprietari. Per diversi anni è rimasto vuoto e inutilizzato togliendo sicuramente pregio e attrattiva alla mia struttura ricettiva. Come detto, nel 2016 il rogito che portava la mia società ad essere nuovamente proprietaria anche di quella sala. Ci siamo ritrovati in brevissimo tempo a voler creare un ristorante. La linea che da subito abbiamo scelto è stata quella di un ristorante gourmet, con pochi tavoli ben distanziati, che offrisse la migliore espressione della cucina e la mia linea di servizio”.

 

LA SALA

E’ lo stesso Fulvio a farci scoprire la sala.

“Lo stile che abbiamo scelto deriva dalla volontà di creare un ambiante elegante ma che non fosse eccessivamente ‘pesante’. Con i nostri arredatori Tislerai Artigiani Associati di Moena, e con l‘aiuto del progettista Diego, abbiamo voluto ricreare nella prima sala un ambiente che ricordasse l’interno di un vecchio fienile. Pareti di legno vecchio recuperato e il soffitto dello stesso materiale sono stati il primo step. Il soffitto riproduce anche uno spazio vuoto, privo di legno che ricorda l’apertura che vi era nei tobié tra il piano alto riservato allo stoccaggio del fieno e la parte a livello stradale, dove erano ospitati gli animali.

Passate le prime due stagioni sono state apportate alcune migliorie: la parete in dolomia naturale e i separé a somiglianza dei vecchi balconi delle nostre case rivisti con una combinazione di legno e corda naturale, hanno completato l’opera. Non ci dimentichiamo della bottigliera che ha dato la possibilità di migliorare il servizio di sala, oltre ad arredare il contesto con una parte della nostra proposta enologica”.

(Un elemento difatti che non passa inosservato)

“Dopo i primi due anni e mezzo, con cinque tavoli a nostra disposizione – continua Fulvio – si è reso necessario ampliare la nostra offerta di coperti. E’ quindi stata creata la seconda sala con otto tavoli, che porta all’attuale disponibilità di 12 (un tavolo della prima sala è stato eliminato per agevolare il passaggio tra i due ambienti). La ‘sala nuova’ è ricavata da un salotto dell’albergo che poco veniva sfruttato. A testimonianza della sua precedente funzione è rimasto il pavimento tecnico a finitura di abete bianco e il caminetto in maiolica rosa. Anche per questa sala l’arredo è minimalista, pulito e di grande impatto: legno vecchio e colori rilassanti offrono relax e armonia. Per entrambe le sale ci siamo appoggiati all’illuminazione progettata dalla ditta Brillamenti Officina della Luce che, in modo sapiente ed elegante, ha completato l’opera.”

ENTRIAMO NEL VIVO

El Cianton non è un posto che si affolla. Le due sale hanno 12 tavoli da massimo 6 persone, molto distanziati, con la giusta privacy. Il cliente in effetti è subito immerso in un ambiente caldo, fatto di legno e vetro, materiali usati in tutti i complementi di arredo, dalla parete allestita per l’esposizione dei vini ai vassoi portati a tavola. Quando ci sediamo notiamo subito tutti i dettagli originali del posto, dai bastoncini per appoggiare le posate al ‘cestino’ del pane… fatto di legno, come quasi tutti i complementi d’arredo più importanti.

I cani non sono ammessi e, a malincuore, il proprietario ci dice di aver deciso che a cena non vengono accettati neanche i bambini sotto i 12 anni. Questo solo perché il servizio che viene proposto da El Cianton richiede tempo e i bambini in generale (e salvo eccezioni) non tollerano restare troppo tempo a tavola. E’ una scelta aziendale coerente con lo stile delle degustazioni, e incontra dunque il suo pubblico specifico.

IL MENU’

Il menù può essere alla carta o a degustazione, con le varianti di piccolo, medio, montagna. A partire dalle entrate ci troviamo subito ‘alle prese’ con una cucina raffinata. Un piccolo piatto come l’entrée può raccontare già tanto del ristorante in cui siamo…

… Fulvio ci spiega il suo speciale sodalizio con gli chef.

“Il nostro punto fisso è lo chef Alessandro Iori. E’ un autodidatta, figlio d’arte, che sin da giovanissimo ha varcato le soglie delle cucine degli alberghi della valle. E’ attento ricercatore delle materie prime, appassionato di erbe e profumi della sua terra. Essendo di Penia di Canazei, i suoi piatti necessariamente riportano i sapori, i colori e i profumi della Val di Fassa. Sognatore e attento artefice delle preparazioni, non smette mai di stupire, non solo accostando ingredienti di grande qualità, ma raccontando una vera e propria storia in ogni suo piatto. Alessandro ha trovato in questo progetto un contesto appassionato dove esprimersi, e dove la ristorazione è intesa come divertimento.

Il servizio di sala ha acquisito invece la mia personale impronta. Nato e cresciuto in albergo ho affinato la mia ‘arte del servire’ in Germania nel 1999, anno in cui ho avuto la fortuna di poter lavorare nei ristoranti dell’aeroporto internazionale di Francoforte svolgendo svariati extra anche all’esterno di esso. Sono un grande osservatore e, ovunque vada, cerco sempre di portarmi a casa qualche idea e suggerimento: l’evoluzione è continua”.

Fulvio, si nota la ricerca del dettaglio. Siamo già entusiasti…

Io assaggio l”uovo morbido in crosta di funghi essiccati” per passare a un pesce che mi incuriosisce, “l’hucho hucho” con passion fruit e verdurine. Ma nel frattempo ho già assaporato un burro francese salato con i pani fatti in casa e due “benvenuti” della cucina.

Meraviglia delle meraviglie, ho provato gusti diversi con colori accattivanti. Ma mi aspettano ancora altre sorprese.

Una di queste si chiama  “Mistery box” e viene servita in una scatolina chiusa. E’ una pietanza sempre diversa, inventata dallo chef, che contiene 5 o 6 ingredienti che il cliente è invitato a indovinare.  Un gioco e una degustazione, che ci fa scoprire quanto sia delicato e ingannevole il nostro palato. Non so sinceramente cosa spetti a chi indovina tutti gli ingredienti, di certo non è semplice riconoscerli tutti.

Non mancano altre sorprese, a noi dedicate dalla cucina, ma non possiamo svelarvele tutte!

Queste ci traghettano dritti dritti verso il dessert e la piccola pasticceria firmata El Cianton. A tali prelibatezze viene abbinata una piccola tisana fredda, o un estratto che è sempre un digestivo piacevole ed analcolico.

IL BUON BERE

No, non abbiamo dimenticato il vino, non sia mai. La bottigliera alle nostre spalle ci invita anzi a scoprirne di nuovi, del Trentino-Alto Adige e del territorio nazionale. Il consiglio è di sperimentare, lasciandosi consigliare negli abbinamenti dal personale, preparatissimo.

I prodotti del territorio sembrano i privilegiati, è così Fulvio?

“I nostri fornitori sono tutti locali. Lo chef seleziona la materia prima migliore per il suo scopo servendosi di svariate fonti (abbiamo fornitori che ci consegnano un solo prodotto). Anche in questo campo la ricerca e lo studio sono costanti: dalle piccole realtà alle più grandi il rapporto con i collaboratori è serrato e costante. Per quanto riguarda i vini il mio punto di riferimento principale è la ditta Alka: un grossista che calpesta i nostri ambienti da tempo memorabile, da quando era mio padre a gestire la casa. La nostra carta è composta per la stragrande maggioranza da prodotti regionali: scelta che rispecchia la nostra cucina”.

El Cianton è un ristorante che valorizza i sapori della Val di Fassa, con equilibrio tra tradizione e innovazione.

Mangiare qui non è una mera esperienza enogastronomica, ma sensoriale a tutti gli effetti: gusti, colori, odori, mescolanze e scoperte, per lasciarsi guidare e perché no, sorprendere.

Momenti unici che renderanno la vostra permanenza in montagna ancora più speciale.

Ringraziamo ancora Fulvio per averci accompagnato alla scoperta del Cianton e vi riportiamo le  *INFO QUI. 

Prenotazioni (mail) e telefonicamente allo: 0462 606581

il dessert

il dessert

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