Ecco cosa va di moda nel 2022 del design, materiale e virtuale

Sono in atto grandi cambiamenti. Ce ne siamo accorti. Le grandi tematiche mondiali portano con sé, nonostante tutto, anche elementi futili.

Siete d’accordo con me che questo comunque può essere un bene, per ricominciare a viaggiare, a rilassarsi, a sentire?

Ecco che si diffondono – anche di questi tempi –  grandi estetiche, condivise dai paesi sviluppati, da est a ovest.  Naturalmente una grande  responsabilità la detengono i social networks: il 2021 ad esempio è stato molto influenzato da TIK TOK. Anche per questo la comunicazione sta swichando verso i video (QUI).

Aziende e marchi sceglieranno la propria estetica per il 2022, ma ecco alcuni gusti che incontrerete di certo.

Massimalismo

Il Massimalismo vuol dire di tutto un po’.

Colori fluo, frattali, forme optical, mix and match, varietà, multiculturalismo. Fibre, pattern, schemi, grafiche floreali. Non solo grafiché retrò, ma sperimentazioni, mix di fantasie, giochi con le nuove tecnologie.

Fate una ricerca in internet su grafici come Leta Sobierajski o Hansje Van Halem per capi meglio di che si tratta.

Minimalismo

Si ispira allo stile di inizio Novecento e alla Bauhaus. I cui tratti sono ancora oggi attuali.

Ma anche all’isegnamento giapponese di Marie Kondo.

In questo stile predomina il flat design, senza ombre né tridimensionalità, con immagini e lettering dai contorni netti. Per imparare o provare ci sono risorse gratuite online di font e illustrazioni.
Inutile dire: il messaggio arriverà forte e chiaro.

Etica

Sappiamo che l’emergenza ecologica è sempre più sentita e comunicata dai politici di tutto il mondo. Così per i temi sociali.

Molti marchi e vips (ormai da qualche anno) si stanno impegnando nella comunicazione etica: questo tema riguarda la pubblicità, la grafica, la moda, il web design, la musica…

I prodotti sono rappresentati come accessibili e sostenibili, e la comunicazione rappresenta questi contenuti di valore. Si dà importanza all’impatto del lavoro, alla sua funzione sociale e di inclusione. Senza dubbio il “politically correct” è ciò che più influenza la comunicazione pubblica e d’impresa di questi tempi.

Basta fast fashion e fast food!  Almeno basta con la loro immagine tradizionale.
Anche il packaging quindi cambia volto e specie, con la preferenza di colori tenui, materiali riciclati, grezzi al tatto e alla vista.

Revival

Dopo lo stile anni Quaranta e  Cinquanta, che tanto ha ispirato la popolazione cittadina hipster di tutto il mondo, da Boston a Parigi, da Londra a Milano, si torna di nuovo al passato. Vanno ancora forte gli anni Novanta, sia nella moda, che nello stile grafico. Questo per acchiappare il pubblico che come me è millennial, quello dei 35-40enni.

Ma non mancano i gusti degli anni Trenta, nell’ambito di accessori, abiti vintage ed orologi. Non solo: tessuti riciclati e arredi, tavoli di bistrò o vecchie insegne da mettere in case o uffici. Anche questo trova giustificazione nella reazione verso il consumismo, nel riuso di ciò che è ancora utile. Oltre che nell’indubbio sapore d’altri tempi del vintage style.

Hand Made

 

Avete sentito di certo che online sono disponibili, di solito a pagamento, corsi di calligrafia, disegno, macramé, ricamo, di tecniche artigianali, dalla stampa ad inchiostro alla tintura naturale, dalla rilegatura, alla carta fatta a mano.

Complice il lockdown abbiamo riscoperto la bellezza dello star bene a casa, della lettura (QUI). Ecco che le ricerche su Pinterest ad esempio, recondo l’ultimo report, riguardano
Aphrodite-aesthetic wallpaper” (carte da parati), “stair gardens,” e “floral ceiling” cioè l’abbellimento attraverso le piante.

Abbiamo apprezzato e provato sulla nostra pelle il piacere dell’artigianalità. Ebbene, questo si è trasformato in uno stile grafico che strizza l’occhio alla tendenza non ancora tramontata del DIY, del fai-da-te.

Inoltre, l’artigianale è sinonimo di qualità, etica, piccola quantità in contrasto con la produzione su scala industriale venduta nei marketplace.

Sono elementi che sottolineano l’importanza della creatività umana e dell’unicità e che trasferiscono quindi questi “valori” al progetto o prodotto a cui sono riferiti.

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