Tornano le giornate in cui scoprire i luoghi di interesse, di solito chiusi, conservati grazie al FAI- Fondo Ambiente Italiano.
Te ne consiglio alcuni in provincia di Ancona
ANCONA – Chiesa di San Francesco Alle scale. Si trova in Piazza San Francesco, lungo la via Pizzecolli, nel centro storico di Ancona. La chiesa fondata il 14 agosto 1323 dai Francescani e dal vescovo Nicolò Degli Ungari, dedicata in origine a santa Maria Maggiore. Soltanto nel 1447 venne costruita la grande scalinata che copriva l’area dell’attuale Piazza San Francesco da cui prese il nome. La parte più significativa è il portale realizzato in pietra d’Istria sulla facciata nel 1454 da Giorgio Orsini da Sebenico che rieccheggia l’impianto architettonico Gotico fiorito della porta della Carta del Palazzo Ducale di Venezia.
ANCONA – Palazzo della prefettura di Ancona: situato in Piazza del Plebiscito, la piazza più antica della città di Ancona. Qui l’edificio presente più rappresentativo è il Palazzo della Prefettura conosciuto anche come palazzo del Governo che documenta una storia vecchia almeno mezzo millennio, una vicenda complessa che in certa misura coincide con la storia stessa della città. Edificato nella seconda metà del 1300, viene ridisegnato nel 1484 da Francesco Di Giorgio Martini in forme rinascimentali a cui si deve l’aspetto della facciata verso la piazza con le eleganti cornici alle finestre e i marcapiani in pietra d’Istria.
FABRIANO – Monastero di San Silvestro: L’eremo di San Silvestro Abate di Monte Fano si trova a 7 km dalla città di Fabriano e a circa 800 m s.l.m. È posto alle pendici del monte Fano, antico Fanum luogo sacro per gli antichi Umbri. L’eremo, risalente al 1234 è normalmente chiuso al pubblico. Questa visita permetterà di vedere parti normalmente non visitabili quali i chiostri maggiori e minori, la cripta di San Silvestro, la Chiesa, la biblioteca storica, la biblioteca moderna e l’archivio storico con tesori di arte monastica. Inoltre si visiterà il faggeto di San Silvestro abate, con il suo sentiero natura, di proprietà dei monaci. (Ne abbiamo parlato QUI)
FILOTTRANO – Villa Centofinestre: è una dimora signorile rurale, edificata nei primi anni del Settecento dalla nobile famiglia degli Accorretti, che domina la campagna ad Est di Filottrano e si affaccia verso Nord sulla vallata del fiume Musone. L’antica residenza per la villeggiatura ha il carattere di “Casino di delizie” ed è immersa in un suggestivo parco di rigogliosi alberi, uliveti e vigne. Passata alla famiglia dei Rangoni-Machiavelli, è alla Marchesa Antonella Rangoni Machiavelli che si deve l’ultimo restauro avvenuto negli anni Duemila dopo anni di abbandono. (Ne abbiamo parlato QUI)
MAIOLATI SPONTINI – La Casa-Museo-Biblioteca Gaspare Spontini: si trova nel centro di Maiolati Spontini, cittadina dove il compositore è nato il 14 novembre del 1774. Qui Spontini trascorse gli ultimi mesi della sua vita con sua moglie Celeste Erard. L’abitazione, situata nella via che oggi prende il suo nome, è collocata di fronte alla chiesa di San Giovanni dove è sepolto, cappella della casa di riposo per anziani da lui finanziata e tra le opere filantropiche cui si dedicò negli ultimi mesi di vita. La casa, divisa in tre piani, è stata utilizzata anche come Municipio, finché nel 1951, al primo centenario dalla morte, fu trasformata in una Casa-Museo che ripercorre i vari periodi del compositore, dagli anni di formazione al successo nelle corti di Francia e Prussia. (Ne abbiamo parlato QUI)
SASSOFERRATO – Parco Archeologico di Sentinum: è ritenuto uno dei siti archeologici più rilevanti delle Marche ed è situato alle porte della città di Sassoferrato. Dell’antica città romana sono visibili le due tratti di strada, un cardine ed un decumano, i resti di un impianto termale pubblico urbano e di uno extra-urbano, colonne di granito, e pavimenti di villa e romane. (Ne abbiamo parlato QUI)

Te ne consiglio alcuni in provincia di Ascoli Piceno
ASCOLI – Palazzo dei Capitani – Palazzo Bazzani – Ascoli Piceno: è un maestoso palazzo dell’architetto Cesare Bazzani, esempio di architettura eclettica del secondo decennio del 1900 nel cuore della città, in cui verrà ospitata la mostra di Meletti. La Ditta Silvio Meletti nasce nel lontano 1870 ad Ascoli Piceno grazie all’operosità e l’ingegno del fondatore. Sull’onda dei successi internazionali dell’anisetta Silvio Meletti comprò e ristrutturò l’edificio delle Regie Poste nella Piazza del Popolo, trasformandolo in uno dei più bei caffé e più importanti edifici liberty in Italia: lo storico Caffè Meletti.
ASCOLI – Palazzo dei Capitani – Mostra di Omar Galliani: nel Palazzo dei Capitani del Popolo, sede istituzionale del Comune di Ascoli Piceno, situato nella omonima Piazza, salotto della città, sulla quale si affacciano splendidi esempi di architetture rinascimentali, con lo scenografico sfondo della gotica chiesa di San Francesco. Omar Galliani propone ad Ascoli Piceno una antologica delle sue creazioni ed una serie di opere appositamente ideate per questa rassegna dedicate al tema della Sibilla, figura identitaria del territorio piceno: disegni, dipinti e sculture che evidenziano il rapporto con l’arte classica e rinascimentale dell’artista italiano conosciuto ed apprezzato in ambito internazionale, capace di coniugare la grande tradizione del passato con la contemporaneità.
GROTTAMMARE – Chiesa di San Giovanni Battista a Grottammare: La chiesa, riaperta al culto dopo un attento restauro terminato nel 2002, oggi è anche sede del Museo Sistino di Grottammare, che è inserito nella rete di musei di arte sacra promossa dalla Diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto. Il museo conserva numerosi oggetti sacri provenienti dalle chiese di Grottammare All’interno della Chiesa potrete ammirare molti oggetti importanti appartenuti a Papa Sisto V che sottolineano il legame importante che sempre ebbe con la sua terra.
GROTTAMMARE – Teatro dell’Arancio – Grottammare: si tratta di uno dei 73 teatri storici delle Marche, in Piazza Peretti nell’antico Incasato di Grottammare. Nella piazzetta dalle antiche logge. La vista sul mare è una delle più famose delle marche.
MONTEFIORE d’ASO – A casa di Adolfo de Carolis, Montefiore dell’Aso: La casa natale di Adolfo De Carolis, artista tra i principali della sua epoca e dai molteplici interessi (pittore, restauratore, decoratore, incisore, illustratore, xilografo e fotografo), si trova in pieno centro, nel nucleo antico del borgo, in largo Luigi de Vecchis, a fianco al palazzo della Fondazione De Vecchis. La casa è oggi di proprietà della famiglia Egidi ed è appena stata oggetto di interventi di restauro.
Te ne consiglio alcuni in provincia di Fermo
FERMO – Casa studio di Mario Dondero: si trova in vicolo Zara, nel quartiere Piazzetta di Fermo. Fu scelta tanti anni fa dalla moglie Anna, che innamoratasi di Fermo la elesse come luogo di residenza. Il grande fotografo, scomparso nel 2015, visse qui con i figli Elisa, Maddalena e Bruno e più tardi insieme alla compagna Laura. Oltre che studio dei suoi eccelsi lavori, fu anche ritrovo di amici e colleghi, spesso animato da serate all’insegna di discussioni e progetti. (L’ho intervistato QUI)
FERMO – Villa Joyce Salvadori Lussu a Fermo: la dimora è di proprietà dei discendenti di Joyce Lussu, e ha mantenuto intatto nel tempo tutto il suo fascino. Essendo privata, l’occasione di visitarla nella sua interezza è unica e irripetibile. Ad aggiungere eccezionalità all’apertura, le visite guidate che all’interno si svolgeranno dialogando con coloro che hanno avuto la fortuna di frequentare una casa animata da figure di primo piano nella storia moderna d’Italia e ne racconteranno vita e personalità. I visitatori potranno quasi tornare indietro nel tempo, poiché tutto è rimasto esattamente come nel momento in cui è stato vissuto: quotidiani, manoscritti, lampade, soprammobili, stoviglie. Apriremo le porte di una dimora di pregio architettonico e paesaggistico che ha conquistato nel corso dei secoli una vera e propria anima grazie allo spirito culturale dei suoi abitanti.
PORTO SAN GIORGIO – Villa Bonaparte Girolamo Bonaparte (fratello di Napoleone) fece costruire questa Villa in stile neoclassico. Il progetto fu commissionato all’architetto Ireneo Aleandri, al tempo impegnato nella edificazione dello Sferisterio di Macerata, e fu portato a termine dal 1825 al 1829.
Te ne consiglio alcuni in provincia di Macerata
CINGOLI – Il balcone delle Marche: adagiato sulla sommità del Monte Circe, grazie alla sua posizione panoramica sul territorio marchigiano è denominato il “Balcone delle Marche” e rientra tra i Borghi più belli d’Italia. I luoghi del percorso cingolano sono: Piazza Vittorio Emanuele II dove avrà luogo l’accoglienza, la “Sala degli Stemmi” del Palazzo comunale; l’esposizione della celebre “Madonna del Rosario” di Lorenzo Lotto (1539); Auditorium di S. Spirito: esposizione della pregevole “Pentecoste” di Alessandro Calvi, detto “il Sordino” (1771): nuovamente collocata sullo spazio dell’altare maggiore; Chiesa di S. Girolamo: esposizione dell’importante opera d’arte orafa ottocentesca “Rosa d’oro”: dono di papa Pio VIII alla città di Cingoli; Santuario e Monastero di S. Sperandia: la chiesa, la biblioteca e il chiostro.
MACERATA – Palazzo della Filarmonica a Macerata: Società Filarmonica Drammatica si trova nel cuore del centro storico di Macerata. Città di vicoli stretti, scalinate, discese, salite e palazzi di straordinaria bellezza. Il palazzo si trova nelle immediate adiacenze di Piazza della Libertà (piazza principale della città). Ambienti e atmosfere particolari di una struttura che diede la possibilità di iscrizione e di voto alle donne per l’elezione del consiglio direttivo, fin dalla sua costituzione (12 dicembre 1808).
MATELICA, vari punti di interesse. Punto di ritrovo e partenza in Piazza Enrico Mattei, centro della città con i suoi simboli nascosti. Cattedrale, con le sue cappelline di San Biagio e della Madonna di Loreto, esempi di architettura barocca. A seguire, la Biblioteca comunale per visionare una parte del materiale dell’archivio storico comunale: tre salteri dell’inizio del XVI secolo e pergamene dei secoli XII e XIII. Visita al Teatro Comunale Piermarini inaugurato nel 1812 con l’esecuzione di tre melodrammi. Nel foyer del teatro degustazione di miele, prima di ammirare i resti delle terme romane sotto il palcoscenico. Infine, visita al Monastero della Beata Mattia posto all’estremità meridionale della città, di grande valore simbolico (e non solo) ricco di spiritualità e arte.
Te ne consiglio alcuni in provincia di Pesaro-Urbino
ACQUALAGNA – Abbazia di San Vincenzo al Furlo, Acqualagna: conosciuta anche come “di Petra Pertusa”, immersa nella quiete della Gola del Furlo, questa maestosa abbazia benedettina dalla storia ricca e affascinante, si inserisce perfettamente nel contesto paesaggistico, creando un’armonia unica tra architettura e ambiente. Il complesso abbaziale è un luogo ideale per gli amanti della natura e della storia.
LAMOLI – Abbazia di S. Michele Arcangelo a Borgo Pace, Lamoli: natura, cultura e spiritualità si intrecciano nel piccolo borgo di Lamoli, circondato da boschi e sovrastato dall’Abbazia Benedettina, che custodisce tesori e opere pittoriche di notevole valore artistico. Durante le giornate FAI sarà possibile visitare il Museo dei Colori Naturali mentre sabato e domenica è prevista una passeggiata sui cammini dei monaci, con partenza dal p.le dell’Abbazia della durata di 2 e mezzo. Evento speciale: “Il teatro in poesia” presso il teatro parrocchiale Don Mario Amati. Domenica infine il Concerto del Coro Polifonico Icense di Mercatello sul Metauro, accompagnato da una performance pittorica.
FANO – Villa romana a rinvenuta in un cantiere edile poco fuori dalla città antica. Una villa suburbana di età romana, di un grande sepolcreto e della medievale Abbazia di San Paterniano, una scoperta di eccezionale importanza scientifica, perché attesta l’esistenza della più antica chiesa sorta nel comune di Fano. Si potranno vedere, in un percorso ad altezza d’uomo, alcuni pavimenti, muri con parti di affreschi, canalizzazioni, resti pavimentali della medievale Abbazia di San Paterniano ed alcuni resti strutturali di sepolture di diversa tipologia e datazione.
FERMIGNANO – Ex Lanificio Carotti a Fermignano: La felice ubicazione del borgo di Fermignano, costruito nella seconda metà del 1300 sul punto di incrocio di importanti strade, ha favorito la nascita del “castello” con la torre, i mulini e la cartiera nei pressi del ponte sul fiume Metauro. Durante le Giornate FAI di Primavera sarà possibile visitare gli interni dell’Ex lanificio Carotti e ammirare all’esterno la torre medioevale, “la fonte del mascherone”, il ponte medioevale con edicola in cui si conserva un affresco di fine 400, l’ex Mattatoio (1870) e i lavatoi con balcone sulle cascate.
MONDOLFO – Oratorio di S. Giovanni Decollato a Mondolfo: si trova in pieno centro storico e si affaccia sulle antiche mura urbiche, costruito agli inizi del Seicento per volere della confraternita della Buona Morte che qui trovava sede. Di notevole interesse la statua processionale del Cristo Morto, in legno intagliato del XVII sec. e la grande tela di ambito emiliano della fine del Cinquecento raffigurante Salomè con la testa di S. Giovanni Battista. Nelle Giornate FAI si potrà visitare l’Oratorio di San Giovanni Decollato, normalmente chiuso, aperto solo per la solenne processione del Venerdì Santo, quando il simulacro del Cristo viene portato per le vie del borgo.
PESARO – Chiesa del Nome di Dio: è considerata un gioiello d’arte; nel centro storico di Pesaro, è stata costruita nel 1577, dall’omonima confraternita. È l’unico edificio religioso rimasto a Pesaro che rappresenti una sintesi perfetta tra architettura secentesca e scenografia. Lo spettacolare valore della chiesa si trova al suo interno, riccamente decorato da tele del pittore pesarese Gian Giacomo Pandolfi (1567-post 1636). Confratello della Compagnia iniziò l’opera nel 1617, ricoprendo di tele dipinte tutto l’edificio, dal soffitto alle pareti.
PESARO – Palazzo Ducale di Pesaro: caratterizzato dalla sua elegante facciata, il Palazzo Ducale s’impone sulla grande Piazza del Popolo, con la sua stupenda facciata rinascimentale e l’elegante porticato. Varcata la porta d’ingresso ci si ritrova in un ampio cortile: un portale scolpito ci invita ad entrare e, salita una scala, ci ritroviamo nel piano di rappresentanza della dimora, e a seguire gli appartamenti ducali: quello della Duchessa, caratterizzato da ambienti decorati con stucchi di Federico Brandani e l’appartamento del Duca, caratterizzato da soffitti decorati ad affresco.
PESARO – Villa e parco Miralfiore a Pesaro: Villa Miralfiore, all’interno dell’omonimo parco, era una delle residenze ducali suburbane e la sua storia è legata alle varie importanti famiglie che, nei secoli, hanno avuto il possesso della città di Pesaro. Durante le Giornate FAI di Primavera 2024 Villa Miralfiore sarà eccezionalmente aperta alle visite, sia relativamente ai bellissimi giardini formali che per quanto riguarda gli interni, con le cinque sale con affreschi e decorazioni a grottesche.
URBINO – Collezione Castellani e sala degli incisori a Collegio Raffaello: Patrimonio Unesco dal 1998, Urbino fu uno dei centri più importanti del Rinascimento italiano. Il Collegio Raffaello è ubicato nel centro storico della città, in Piazza della Repubblica, un palazzo fatto costruire da papa Clemente XI Albani. Durante le Giornate FAI di Primavera 2024 i visitatori saranno guidati in un percorso dedicato all’incisione che prenderà avvio con attività laboratoriali per spiegare i differenti sistemi di stampa. La visita procederà in due Sale che ospitano preziose stampe donate da importanti artisti alla Città di Urbino.
URBINO – Orto botanico dell’università di Urbino Carlo Bo: era in origine un grande orto recinto, comunicante con l’antico convento di San Francesco. L’orto è suddiviso in tre terrazzamenti e una serra principale, che contiene in inverno le piante più delicate. Per le Giornate del FAI di Primavera 2024 in linea con il tema scelto per le sedi di Ateneo dell’Università, “l’incisione nella divulgazione scientifica”, oltre alla visita guidata del museo vivente “Orto Botanico” si esporranno alcuni volumi antichi legati alla biologia vegetale e alla botanica.