Visita un castello magico!

Il Castello di Belfort si trova a Spormaggiore,nella valle di Andalo  in Trentino.

Le origini

E’ datato 1311. Edificato su di uno sperone roccioso sulle rive dello Sporeggio, poco distante dal paese di Spormaggiore, è il più meridionale dei castelli della val di Non, vicino al Lago di Molveno e Andalo.

La torre è originale del 1311 e intatta: era posto di controllo per la strada romana che collegava la Valle dell’Adige alla Val Giudicaria (prov. di Brescia).

E’ detto anche “Castello delle cento famiglie”, perchè passo molte proprietà, fino ai conti Saracini che neglia nni Novanta lo hanno venduto al Comune di Spormaggiore.

La vera storia

Enrico conte di Tirolo concesse un feudo a Tissone, figlio di Geremia I ed eredi, che vi costruì una fortezza

Il castello nel 1670 fu profondamente danneggiato da un incendio e ricostruito quasi totalmente. Abbattuti i fabbricati interni e lasciando intatta soltanto la torre, nello spazio ricavato si costruì un vasto palazzo seguendo il gusto barocco.

Sul castello c’è una leggenda che riguarda il suo padrone Cristoforo Reifer: la sua terza moglie Orsola appariva sempre più deperita a chi la conosceva. Nelle notti silenziose risuonavano le sue urla. Il marito la picchiava e torturava, costringendola, poi ai curiosi, a raccontare di essere stata assalita da sconosciuti. Finché la serva, che aveva visto morire le prime due moglie, denunciò il fatto. Il Reifer fu arrestato, improgionato e il suo nome passò alla storia come quello di un altro Barbablù.

La leggenda più famosa

La fiaba di Barbablù, diventata nota grazie allo scrittore Charles Perrault, ha precedenti storici in varie parti d’Europa, dall’Italia, alla Francia. Va a simboleggiare anche serial killer dell’Ottocento come Henri Landru (personaggio che io per esempio ho conosciuto meramente per il film comico Totò e le donne).

Naturalmente, come in tutti i castelli (molti sono in Trentino Alto Agige, seguici!), la leggenda narra che le mura di questo maestoso rudere siano ancora abitate dal fantasma del castellano.

Dal 1785 il castello fu abbandonato; con le invasioni napoleoniche il declino si accentuò e la rovina definitiva si determinò con la distruzione del tetto verso la metà dell’Ottocento.  Fino a qualche anno fa era classificato come non visitabile, oggi si può percorrere tra le sue mura e i suoi piani ben restaurati dal Comune.

Si può arrivare fino alla torre per ammirare il panorama circostante sulla valle dello Sporeggio.

Castel Belfort

Itinerario consigliato

1- Val di Non

Le mele della Val di Non sono le più famose d’Italia, qui ne trovate distese di coltivazioni; da pprezzare anche nella cucina tradizionale trentina. Altrettando famoso è il miele, che a Spormaggiore ha diversi produttori.

2- Andalo

Andalo è in mezzo ai prati della piana tra Molveno, Cavedago e Fai della Paganella, a 1.039 m s.l.m.. E’ una località nota per il turismo di montagna estivo ed invernale, tra la Paganella e le Dolomiti di Brenta. L’omonimo piccolo lago scompare e riappare a sconda della stagione delle piogge.

3- Lago di Molveno

Tra le Dolomiti di Brenta, è stato giudicato il lago più bello d’Italia con cinque vele della guida “Il Mare più bello 2021”, di Legambiente e Touring Club Italiano. E’ incantevole per il suo azzurro e per la varietà di riva. Si può percorrere tutto intorno e soggiornare proprio in uno degli hotel a picco sul lago. Si può navigare con barcheelettriche, canoe, sup, pedalò e vela.

4- Dolomiti di Brenta

Molveno è  circondata dalle Dolomiti di Brenta: Cima Brenta, Cima Tosa, Croz dell’Altissimo, Campanil basso, Catena degli Sfulmini, Torre di Brenta, Cima Armi, Cima Lasteri, Piz Galin, Monte Gazza e Altopiano del Pradel. Da esplorare in lungo e in largo. https://www.travelkeller.com/fotografare-musei-palazzi-castelli-5-consigli/