In quasi tutte le valli ladine, intorno al massiccio del Sella, tra Trentino, Alto Adige e provincia di Belluno, ci sono musei che ripercorrono la storia e la tradizione ladina. In val di Fassa la sede principale del “Museo Ladino di Fassa” è a Sen Jan (località Vigo di Fassa).
L’istituto culturale ladino con altre istituzioni organizza tra le altre cose il festival del linguaggio (festival del lengaz), l’Aisciuda Ladina (lett. “primavera ladina”).
L’Aisciuda Ladina è nata nel 2009 per volere del Comun general de Fascia in collaborazione con la Scuola Ladina di Fassa, dell’Union di Ladins de Fascia e l’Istituto Culturale Ladino “Majon di fascegn”.
Nel corso del Festival del linguaggio, dedicato alla minoranza linguistica ladina, sono stati organizzati tanti eventi, tra cui dei simpatici laboratori creativi per bambini, con merenda finale in biblioteca. A uno dei questi, che si è tenuto nella sede principale del MUSEO LADINO, abbiamo partecipato noi.
Le sezioni del museo “diffuso”
Poi ci sono varie sezioni sul territorio, chiamiamole pure “sezioni locali”, valorizzate recentemente con lo slogan “mia majon, mia storia, mia parleda” (“la mia casa, la mia storia, la mia lingua”).
Le andiamo a scoprire.
A Penia, a nord della val di Fassa c’è la Sia, l’antica segheria, una attività molto diffusa in valle vicina ai fiumi e ai torrenti e collegata a chiuse e mulini.
A Campitello di Fassa c’è il casino di bersaglio o Stont, sito che partecipa alle giornate FAI di primavera e di autunno, come abbiamo indicato in altri articoli.
A Pera, frazione di Pozza, c’è L Malghier, l’antico caseificio, le cui tradizioni sono ancora vive nei prodotti di oggi.
A Pozza, in strada de Meida (lungo il rio San Nicolò), c’è l Segat, la segheria.
Ancora nel paese di Pera c’è L Molin de Pèzol, il mulino sull’Avisio.
INFO
In queste sedi locali del Museo Ladino de Fascia si scoprono i lavori di una volta e la storia locale delle passate generazioni. Le visite guidate si prenotano al numero 0462 760182.