A tu per tu con due genī della letteratura, grazie al Museo-biblioteca di Trieste che offre grandi eventi in onore di Italo Svevo e James Joyce
Il Museo Sveviano è un’eccellenza della città di Trieste. Programma mostre, segnala call for papers, novità editoriali ed organizza le celebrazioni degli anniversari dello scrittore triestino Italo Svevo. Abbiamo incontrato il responsabile Riccardo Cepach, che ci ha guidati nel Museo Sveviano e in un tour ideale di Trieste.
Riccardo, come, quando e per volere di chi è nato il Museo Sveviano di Trieste?

Il Museo Sveviano (qui il sito) è nato nel 1997 grazie al lascito di Letizia Svevo Fonda Savio, consistente nei pochi oggetti (violino, penna d’oro, armadio, libri) e nei tanti documenti (l’intero epistolario composto da migliaia di lettere, tutti i manoscritti delle opere – eccetto quelli dei tre romanzi, considerati perduti – gli appunti diaristici e le cosiddette “pagine sparse”, documenti personali e le foto dell’album di famiglia) che appartenevano a suo padre, sopravvissuti al bombardamento di Villa Veneziani, ultima dimora dello scrittore, nel febbraio del 1945. La donazione era condizionata alla realizzazione di un museo entro 5 anni, e così fu.

Quali sono le sue attività?
Riccardo Cepach

Riccardo Cepach

In più di vent’anni ha dato un grande contributo alla diffusione della ricerca scientifica e della conoscenza dell’opera di Svevo. Grazie al materiale conservato nell’archivio e nella ricchissima biblioteca (la più grande collezione al mondo di letteratura sveviana, fra edizioni in lingua originale e in traduzione, saggi e articoli di critica) ha collaborato all’allestimento delle maggiori edizioni delle opere sveviane, come i tre volumi dell’opera omnia di Mondadori e quelli in preparazione, dell’Edizione Nazionale, di cui il museo è sede legale.
Ora “rischia” di diventare uno dei più importanti musei letterari, dimostrando la vitalità e il multiculturalismo della città di Trieste, e ha dato vita all’adiacente Museo Joyce.

Cosa si può vedere nel Museo Sveviano?

Il patrimonio del museo è consultabile nella sala studio del museo e grazie alla digitalizzazione completa del fondo archivistico. Nella sala espositiva si possono vedere le riproduzioni di alcuni documenti come fotografie, scritti privati e familiari, appunti letterari che permettono di ricostruire la biografia dello scrittore e, nelle bacheche, i documenti che illustrano le mostre tematiche di volta in volta allestite. Nel museo, in una sala dedicata a James Joyce e al suo soggiorno triestino, i visitatori possono vedere le riproduzioni dei documenti che testimoniano l’intenso e produttivo rapporto fra i due scrittori, come lettere, cartoline, libri con dedica.

Italo Svevo ritratto in scultura

Quali sono gli eventi importanti organizzati in passato?

Il museo si sforza di organizzare almeno una nuova mostra ogni anno, e ogni anno non manca di celebrare l’anniversario di nascita dello scrittore il 19 dicembre, con la manifestazione “Buon Compleanno Svevo”. Negli anni trascorsi il museo è stato protagonista di numerose iniziative fra cui ricordiamo le “Serate Sveviane”, rassegna teatrale estiva delle molte delle – poco rappresentate – commedie di Svevo, e le iniziative legate al 150esimo anniversario della nascita dello scrittore nel 2011.
Più recentemente vale la pena di rammentare la collaborazione con il gruppo teatrale del Pupkin Kabarett e con l’attore e regista Paolo Rossi per lo spettacolo “La coscienza di Zeno spiegata al popolo” e, recentissima, la sperimentazione di un nuovo percorso di visita, dentro e fuori il museo, basato sulla tecnologia della realtà aumentata, la stessa dei celeberrimi Pokémon Go, grazie alla collaborazione con master in Digital Humanities dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

E l’adiacente Museo Joyce Museum di che cosa si occupa?

Ha compiti analoghi al primo, anche se il patrimonio documentario è meno ricco. Costituisce un punto di riferimento per tutti coloro che sono interessati alla figura del grande romanziere irlandese, al suo soggiorno a Trieste e alla sua relazione con numerosi artisti e intellettuali che ci vivevano, primo fra tutti Svevo. Inoltre anche il Museo Joyce cura una manifestazione annuale, il festival Bloomsday – Una festa per Joyce che si svolge ogni 16 giugno.

Come si è svolta appunto l’edizione di Bloomsday 2020, in tempi di emergenza sanitaria da covid19?

Come tutte le realtà culturali e non solo abbiamo dovuto rivedere i programmi e, soprattutto le modalità di azione trasferendo interamente l’attività sul web e realizzando un articolato evento on-line che ha coperto l’intera giornata del 16, dalla mattina alla sera, con collegamenti con Salerno, Padova, Dublino e Saint Gérand Les Puy. Abbiamo realizzato le prime partite di giochi da tavola ispirati all’Ulisse (“Indovina chi”, “Cadavere Squisito”), fato ascoltare brani musicali inediti di ispirazione joyciana, presentato ospiti e libri (fra cui la traduzione in dialetto triestino del celebre monologo di Molly, realizzata da Fulvio Rogantin). Abbiamo persino avuto una splendida locandina illustrata da Andy Prisney: non ci siamo fatti mancare niente!

Quali sono i progetti futuri per i musei letterari di Trieste?

Diverse, rilevanti cose bollono in pentola. Stiamo lavorando all’allestimento del nuovo museo LETS – LEtteratura TrieSte che rappresenterà – fra l’altro – la nuova casa dei musei Svevo e Joyce a cui verrà affiancato uno spazio per Umberto Saba, il terzo grande innovatore della letteratura modernista, fin qui assente, e una ricca galleria per tutti gli altri autori importantissimi che qui sono nati o hanno lavorato scrivendo capolavori in almeno cinque lingue diverse.

*Ringraziando Riccardo Cepach vi lasciamo di seguito due link relativi al Bloomsday, per approfondire…*

https://www.facebook.com/MoniOvadiaPaginaUfficiale/videos/1379994002191747/UzpfSTYzMzk4Njk2OTk2MjA1NzozNzI4MjU2NTg3MjAxNzMx/

Bloomsday and Trieste: scoprila in un giorno speciale, il 16 giugno

https://www.travelkeller.com/posso-lavorare-con-te/chi-sono/