Una meta da non perdere a Jesi: la Pinacoteca con le opere di Lorenzo Lotto e non solo.

La regione Marche sta girando proprio in questi giorni il nuovo spot per promuovere il turismo in regione. Dopo Dustin Offman e Giancarlo Giannini, Neri Marcorè e Vincenzo Nibali, un nuovo testimonial dell’unica regione “al plurale” è lo jesino ct della nazionale di calcio  Roberto Mancini.

Ascoli, il Conero, ma anche la Pinacoteca di Jesi tra le location scelte per lo spot.  Noi l’abbiamo esplorata.

Al centro di Jesi, città natale dell’imperatore Federico II di Svevia (guarda il nostro racconto), si trova il settecentesco Palazzo Pianetti, sede della Pinacoteca Civica dal 1981.

Iniziato a metà ‘700 su commissione della nobile famiglia Pianetti di Jesi, acquisì l’aspetto attuale a metà del secolo successivo, quando fu ristrutturato in occasione del matrimonio di Vincenzo Pianetti con una discendente degli Azzolino.

Il piano, accoglie con la scenografica Galleria degli Stucchi, uno dei massimi esempi di rococò nell’Italia centrale, e le stanze decorate con le storie di Enea.
Al secondo piano, invece, vi sono gli ambienti di vita della famiglia Pianetti: sale, studioli, salotti, camere da letto e bagni, tutti decorati in stile ottocentesco con temi galanti e scene arcadiche.

Comprende il Museo archeologico e le Scuderie di Palazzo Pianetti,il Piano nobile con la Pinacoteca e l’appartamento ottocentesco adibito oggi a Museo d’arte contemporanea.

La Piancoteca ospita una collezione di arte religiosa tra il XV e il XIX secolo. Spiccano per importanza e notorietà alcune opere del veneto Lorenzo Lotto, eseguite tra il 1512 e il 1535: come la Deposizione, l’Annunciazione, la Madonna delle Rose, la pala di S. Lucia, e la Visitazione.

La collezione d’arte contemporanea presenta opere che vanno dalla seconda metà del ‘800 fino ai nostri giorni. La mole di opere è notevolmente aumentata dal dal 1975, quando la collezione si è arricchita dei premi “Città di Jesi – Rosa Papa Tamburi”, voluto dall’artista di origine jesina Orfeo Tamburi. Grandi nomi Come Michelangelo Pistoletto e Luigi Ontani hanno lasciato qui i propri omaggi proprio a Lorenzo lotto.

Nel cortile interno del palazzo si può ammirare un classico esempio di giardino all’italiana, elemento di cerniera con il paesaggio naturale circostante.

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