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5 ottimi libri per sopportare la zona rossa

Ecco a voi  5 grandi libri ironici, di autoaiuto o saggi di riflessione su importanti tematiche che propongo per il 2021. Utili anche per sopportare questo ennesimo lockdown di #marzo2021.

Fatemi sapere che ne pensate nei commenti!

 

Tom Hodgkinson, L’ozio come stile di vita, BUR Biblioteca Univ. Rizzoli

 L’ozio è il padre dei vizi, si diceva. Eppure molti filosofi ne tessono le lodi, da Cartesio a Bertrand Russell a Nietzsche. Tutti questi nomi vengono citati come exempla per convincerci della bontà dell’ozio.

In realtà, anche in situazioni estreme come la presente, l’ozio può aiutarci a intraprendere attività intellettuali e non necessarie, e a riappropriarci della nostra interiorità.

Tom Hodghinson, Business for Bohemians, Penguin.

Siate liberi e felici grazie a questa guida. Sentitevi in grado di creare e trasformare le vostre attitudini in creatività del tempo libero. Simpatici consigli e pratiche indicazioni del mago dell’autoaiuto ormai famoso per i sui bestsellers: How to be Idle, How to be Free (Come essere Liberi), The Idle Parent e Brave Old World.

Hermann Hesse, L’arte dell’ozio, Mondadori

L'”arte dell’ozio” è di matrice orientale, legata alle pause creative e alla rinascita. Per Hesse una spinta alla spontaneità del vivere che si riflette in una prosa di grande suggestione.

Ray Bradbury, L’uomo illustrato (The Illustrated Man)

Passiamo alla fantascienza. Da questo racconto anche un visionario film fantascientifico del 1969, diretto da Jack Smight e con Rod Steiger. Un uomo totalmente tatuato (cosa non così strana oggi, ma impensabile quando il libro fu scritto) dà vita alle storie degli altri. A ognuno, svela ciò che lo attende, come se lo strano personaggio sia uno stregone o un cartomante. Dalla fantasia di Ray Bradbury, un libro meno conosciuto di Fahrenheit 451 o Cronache Marziane ma altrettanto inquietante.

Da aggiungere anche ai racconti di Ray Bradbury raccolti in The October Country. in lingua originale.

Federico Fubini, Sul vulcano. Come riprenderci il futuro in questa globalizzazione fragile

Infine un saggio.

La crisi del 2008 non ce l’ha insegnato, le guerre, un virus che causa una pandemia: non siamo capaci di prevedere le conseguenze di un disastro ambientale o sanitario o economico e ne veniamo travolti. La globalizzazione ha bisogno di sviluppare anticorpi che ci ricordino come essere più saggi. Riflessioni utili di questi tempi.

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