Barcellona è la città delle stranezze, perché la gente con fantasia, estro e studi d’arte e design si raduna qui, perché i suoi musei insegnano dal cuore delle sue strade, perché l’eccezionalità modernista di Gaudì e compagni ha lasciato tracce indelebili nell’architettura e nell’urbanistica.

Perché è qui che nascono le mode, come i tanti marchi di designer che hanno aperto le loto botigas nel Born e nel Raval… Non solo Custo Barcelona e Desigual.  E’ tutto un tripudio di colore, librerie indipendenti, teterie con incanto, luoghi in cui si fuma o si beve qualcosa di proibito.  E’ così, Barcellona, così sotteraneamente popolare, ma che credete… è anche classista, edonista, lussuosa e lavoratrice. Basta superare la Diagonal (una via che taglia diagonalmente la città da nord a sud) per incontrare uffici, banche, ville stratosferiche, attici paurosi, locali in cui entri solo se ben vestito. Sì lo dico per esperienza, tutto questo l’ho vissuto ed è parte di questa splendida metropoli a misura d’uomo.


il giardino d’inverno all’ingresso della Ciutadella

Dans le noir

1) Il primo luogo che non si conosce, che non fa parte del tour classico di Bercellona, è un ristorante al buio, dove certamente puoi partecipare a un appuntamento al buio, e senz’altro consumare un favoloso pasto a occhi chiusi. Ma non sono metafore.

Voglio semplicemente dire che mangerai al buio, letteralmente immerso nel nero (“più nero del batacchio di un manzo nero in una notte senza luna nella prateria” citando il fim dei fratelli Coen “Il Grande Lebowski” ). Si chiama “Dans le noir” (in francese “nel buio”) e si trova in Passeig de Picasso numero 10, tra il quartiere del Born e l’ingresso del Parco della Ciutadella.

Si entra in questo locale modernamente arredato per bere e rilassarsi, poi si entra nella sala più “dark” per mangiare. Qui si cena senza luce, tentando di gustare cibi e bevande non solo attraverso il palato ma con tutti gli altri sensi. Quella che si dice un’esperienza sensoriale. Vi lavora personale non vedente, in grado di servirti perfettamente e professionalmente: un modo per integrarlo perfettamente nell’ambiente lavorativo. Questo di Barcellona fa parte di una catena che è anche presente a Londra e Parigi.

Ice Bar

2) Il secondo luogo che certamente (mi gioco… la bandiera blaugrana della squadra del Barça) non conoscete è una novità freschissima! Si trova ben mitetizzato tra i classici chiringuitos della città (gli chalet sulla spiaggia).

Si tratta del primo bar ghiacciato del mondo, in tutto e per tutto un igloo, il suo nome è, del resto, “Ice Bar” e per motivi di marketing o di sopravvivenza degli avventori (chissà) è ubicato sulla spiaggia della Villa Olimpica (per le migliori spiagge barcelonesi cliccare qui).

Si arriva in fondo alla rambla, si vira per la villa Olimpica, con il suo lungomare famossissimo e gli altrettanto famosi due grattacieli (la Torre Mapfre e il Casinò di Barcelona). Il bar è proprio lì, dove indicano i cartelli.

L’ingresso al bar costa 17,50€ e include una consumazione, piumino e manicotti-guanti, resta aperto dal pomeriggio alle tre di notte, è frequentato da giovani di tutti i tipi, in attesa di una forte emozione, in movimento (si spera!) tra i meno 2 e meno 10 gradi C. Se non ce la fai più puoi sempre scappare sulla spiaggia! Ottima idea per un clima mite come quello della città catalana, non è mai fuori stagione e raccoglie molte adesioni nella calda estate barcelonesa.

El Bosc de Las Fadas

3) Un altro luogo visitato ma assolutamente strano e inedito è un bosco delle fate: “El Bosc de Las Fadas” si trova in Passatge Banca 5, vicino alla Rambla sud, ed è un bar-pub immerso negli alberi, tra farfalle, alberi parlani, gnomi, sultani e streghe. D’atmosfera è un po’ più datato e conosciuto del precedente bar, ma è una tappa imperdibile se vuoi viaggiare con la fantasia e con i tuoi bimbi. Lo ricordo un po’ buio, come prevedibile.

El Pavellò Mies Van Der Rohe

4) Il Padiglione dedicato a Ludwig Mies Van Der Rohe. il Pavellò Mies Van de Rohe si trova in zona “Fira ” (Fiera) vicino Plaza d’España ed è un padiglione espositivo dell’Esposizione Internazionale di Barcellona, che ha dato inizio dell’architettura modernista. E’ ricostruito fedelmente nel 1986 rispetto a quello del 1929, voluto dall’architetto e designer tedesco che con Le Corbusier, Walter Gropius, Frank Lloyd Wright e Alvar Aalto nei primi del Novecento dava vita a una nuova corrente. Bello di per sé, in più ciclicamente ospita mostre e incontri d’arte e architettura. Offre anche il nagozio della “Fondazione Mies Van der Rohe” con una libreria di design e architettura.

Vi si può entrare, ci si gira attorno, lo si ammira per lincredibile modernità di stile che ha quasi un secolo e non è passato di moda. Io personalmente che vivevo al lato di Plaza d’España, vi passeggiavo spesso, andando al Montjuic, o al Palau Nacional, e ho visto anche alcune esposizioni, come accadeva (altra meta imperdibile ma ben nota) alla Fondaciò Mirò.

 

Il Bagdad

antica foto della Sala Bagdad

antica foto della Sala Bagdad

5) E’ un posto particolare, storico e famoso. Quindi vale la pena citarlo. E’ La Sala Bagdad, probabilmente il più antico locale erotico di Barcellona, nella via Paralel o Parallelo. Fu inaugurato nel 1950 nei locali di una precedente sala da ballo, con dei nomi che allora erano famosi, Maty Mont, Antonio Amaya, Amalia Molina, il quartetto Veracruz e l’orchestra di Mario Villar. Si offrivano auto di lusso con servizio a domicilio, terrazza, esibizioni di ballerine.  Nel tempo naturalmente si è adeguato alle mode e, chiamiamole così, tendenze. Rimane il locale del genere più famoso della città.

Mi piace vincere facile: i locali che sicuramente conoscete

Se siete o siete stati studenti Erasmus a Barcellona, eccovi un breve elenco di locali che avrete certamente frequentato nelle vostre notti brave.

La Oveja Negra (“La pecora nera” in castellano) : ristorante e pub a buon mercato dove passare serate indimenticabili, mangiare e bere bene, in Calle de les Sitges, 5.

Els 4 gats (“I quattro gatti” in catalano), sempre nel Gotico, è un bar e ristorante: locale tipico dalla cucina storica e buona, ha un aspetto primo-novecentesco. Molto d’atmosfera, è conosciuto e apprezzato dai locali e dai turisti. In Carrer de Montsio, 3.

– Il bar del marchio di birra Estrella Damm, all’interno del campo del Barça, il Camp Nou. Conosciuta dai calciofili quanto il Camp Nou stesso, per mangiare o semplicemente bere una “cerveza” con una terrazza di 480 metri q. Altrettanto nota la fabbrica della Estrella, nell periferia della città, al Prat del Llobregat.

In zona Eixample c’è anche la fabbrica dismessa della Estrella Damm.

la fabbrica dismessa della Estrella Damm

– Il Razzmatazz, la discoteca storica e più famosa della città. Musica live, concerti di nomi famosi e indie rock. E’ al carrer dels Almogavers 122 e si raggiunge dalla metro Marina (linea rossa L1) o Bogatell (linea gialla L4).

– L’Apolo, o meglio la Sala Apolo: musica di tutti i tipi, dal rock allo swing, con programmazione settimanale. Si raggiunge dalla metro Paral-lel, linea verde L3, in Calle Nou de la Rambla, 107.

– Il Pacha, altra discoteca famosa di origine baleare che ha aperto una succursale a Barcellona. Il suo simbolo è la doppia ciliegia. House, techno, e tutte le ultime tendenze si possono ballare qui, in Ramón Trias Fargas.

*Certamente, se siete stati Erasmus students come me, non avete vissuto la Festa della Mercè che si tiene il 24 settembre, che è una festività tutta catalana, ne parliamo qui.