Forse non tutti sanno che… in Catalunya, regione meridionale della Spagna, esistono i “castellers“.
Noi che siamo un po’ “Catalonia-addicted”, li conosciamo. Sono squadre di decine, centinaia di persone, vestiti nello stesso modo e dello stesso colore, con una fascia legata in vita generalmente e a piedi nudi, che si sfidano.
Cosa fanno? Si arrampicano gli uni sugli altri, componendo delle atletiche torri umane, disegni e coreografie degne del miglior Antoni Gaudì. Palazzi in carne e ossa, anche di una decina di piani. Immobili… il più possibile.
Dove si possono vedere? A Barcellona, a Tarragona, a Vilafranca, a Casteldefels e in tante altre località catalane.
Si esibiscono durante le feste religiose o civili, per esempio negli anniversari delle fondazioni delle città o delle liberazioni… come la “diada”, la festa nazionale della comunità autonoma catalana, celebrata l’11 settembre di ogni anno.
L’UNESCO li considera “Patrimonio intangibile dell’umanità”, ed è così che la tradizione si protrae e si difende. Stavolta, senza uccidere nessun toro.
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