4 luoghi da vedere a Roma

Roma, la città eterna, offre tanto da vedere fino a farvi lacrimare gli occhi.

Oggi ci limitiamo a consigliarvi l’itinerario del Museo Nazionale Romano.

Cosa trovate in quest’articolo:
– descrizione del Museo Nazionale Romano
– 4 tappe del Museo Nazionale Romano
– moderno e antico per le esposizioni delle Terme di Diocleziano

Un museo storico diffuso a Roma

Il Museo Nazionale Romano nasce per celebrare a Roma, nel 1889, i reperti di cultura storica dopo l’unità d’Italia, proprio quando Roma aveva ssunto il suo nuovo ruolo di Capitale del Regno d’Italia.

Circa un secolo dopo la sua istituzione nelle Terme di Diocleziano, il Museo è stato riorganizzato in quattro sedi diffuse: alle Terme si sono aggiunti Palazzo Massimo, Palazzo Altemps e la Crypta Balbi.

Palazzo Altemps

Palazzo Altemps è Dimora aristocratica del Quattrocento, a pochi passi da Piazza Navona, in vicino la riva sinistra del Tevere, in Campo Marzio.
Ospita capolavori di scultura antica di  collezioni nobiliari famose, antiquariato, affreschi di Pallavicini Rospigliosi e curiosità eccezionali di verie provenienze.

Vi consigliamo di vedere le collezioni Altemps, Boncompagni Ludovisi, Mattei, Del Drago, alle sculture Jandolo, Veneziani, Brancaccio, alla raccolta egizia, la raccolta  archeologica del collezionista Evan Gorga.

Scoprirete nella  Galleria delle incisioni e dei marmi antichi una selezione di stampe collezionate da Giacomo Boni.

Medardo-Rosso-Enfant-malade-1908-1895-Barzio.-Museo-Medardo-Rosso.-Foto-courtesy-Archivio-Rosso.jpg

Medardo Rosso Enfant-malade, 1908. Museo-Medardo Rosso. Foto courtesy Archivio Rosso

Il nostro consiglio:

Non perdete le mostre. Ora ad esempio c’è una bella esposizione, “Medardo Rosso e l’antico” a cura di Francesco Stocchi, organizzata dalla Galleria d’Arte Moderna di Milano e con il sostegno del museo Medardo Rosso di Barzio.

 

 

 

 

Palazzo Massimo

Palazzo Massimo, costruito alla fine dell’Ottocento come collegio dei padri Gesuiti, destinazione che mantiene fino al 1960. Raccoglie reperti greci, romani, una sezione di Numismatica, di Oreficeria, di corredi funerari, affreschi e mosaici; statue, come le copie romane di celebri opere greche, ad esempio il Discobolo Lancellotti, l’Afrodite accovacciata e l’Ermafrodito dormiente.

copia del Discobolo

La Crypta Balbi

La Crypta Balbi è l’unico museo italiano che nasce dall’attività di ricerca archeologica svolta su un intero isolato, compreso tra via delle Botteghe Oscure, via Caetani, Via dei Delfini e via dei Polacchi. Vie dai nomi “parlanti”, si sa, perché Botteghe Oscure era sede del PCI e in via Caetani l’8 maggio 1978 fu ritrovato in una Renault 4 rossa il corpo di Aldo Moro.

Ma quest’ area fu acquisita nel 1981 dallo Stato italiano, per divenire una delle sedi del Museo Nazionale Romano.

Si tratta di un museo archeologico e urbanistico che spiega l’evoluzione di quest’area dall’età repubblicana al XX secolo. Resti di un teatro romano divenuto una latrina, officine produttive, discariche, botteghe medievali, la chiesa-convento dedicata a San Maria Domine Rose, e poi il monastero di Santa Caterina dei Funari e una sede per la distribuzione gratuita del grano, la ” “Porticus Minucia Frumentaria”.

 

Le Terme di Diocleziano

 

Una delle mete imperdibili, secondo me, sono le Terme di Diocleziano o Thermae Diocletianae.

Fanno parte del Museo Nazionale Romano le più grandi terme della Roma antica, che furono iniziate nel 298 dall’imperatore Massimiano, nominato Augustus dell’Impero romano d’Occidente da Diocleziano, e aperte nel 306, dopo l’abdicazione di entrambi.

 

La meraviglia delle Thermae Diocletianae ampiamente conservate si unisce alla fortuna di potervi vedere di volta in volta mostre eccezionali. A pochi passi da piazza della Repubblica e piazza dei Cinquecento, molto vicine alla stazione Termini, le Terme sono infatti una sede espositiva importante, raggiunta ogni anno da circa mezzo milione di visitatori.

Il modello sul quale venne disegnata la pianta delle terme di Diocleziano era quello delle Terme di Traiano, con le quali ha in comune l’esedra semicircolare e il calidarium rettangolare con tre nicchie semicircolari.

Al centro si trovava una grande basilica, dove si incontravano i due assi di simmetria che incorciavano i bagni calidarium, tepidarium e frigidarium e le palestre.

 

 

Sul lato nord-orientale di piazza della Repubblica sono ancora visibili i resti di una delle absidi che si aprivano nel calidarium, accanto all’ex Facoltà di Magistero. Un’altra di queste absidi ospita l’ingresso della Basilica di Santa Maria degli Angeli. L’ingresso, composto da una piccola sala circolare con due nicchie quadrate, e due ambienti laterali alla navata centrale più le aggiunte niente meno che di Michelangelo e del Vanvitelli.

Altra zona è quella del Museo delle Terme, lo incontriamo con i resti di un cortile colonnato, da cui si vede una parte della facciata e le due esedre che appartenevano all’angolo nord-orientale .

Una mostra grandiosa alle Terme di Diocleziano

La mia scoperta delle Terme di Diocleziano è avvenuta con questa bella mostra fotografica, di cui racconto bene collocazione, ispirazione, personaggi.

Una retrospettiva sul fotografo Mario Dondero, che conosciuto e impresso su pellicola i momenti più importanti del XX Secolo.

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