Si prepara la trentaduesima edizione di Time in Jazz, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu, in programma dal 7 al 16 agosto nella sua Berchidda(Ss) e in altri centri e località del nord Sardegna, dall’entroterra alla costa: Arzachena, Bortigiadas, Budoni, Cheremule, Erula, Loiri Porto San Paolo, Mores, Nulvi, Olbia, Ploaghe,Posada, Golfo di Marinella, San Pantaleo, San Teodoro, Telti, Tempio Pausania, Tula.
Un’edizione che – come già illustrato nella conferenza stampa di presentazione dello scorso marzo a Milano – si riconosce sotto il titolo “Nel mezzo del mezzo”, come il numero 32 che la connota e che, come spiega Fresu nella sua presentazione, “si colloca tra il 31 – naturale prosecuzione del primoriale e semiperfetto 30 – e il 33, palindromo della maturità e degli anni di Cristo oltre che numero che indica l’inizio e la fine delle cose”; nel mezzo come “un’isola, la Sardegna, che sta idealmente tra l’Africa e l’Europa (…) una “Terra di mezzo” in quell'”oceano contemporaneo delle nuove migrazioni degli anni Duemila” che è il Mediterraneo. Per il musicista di Berchidda è dunque “in questo essere ‘nel mezzo’ numericamente e geograficamente che va letta questa edizione del Festival internazionale Time in Jazz. Una manifestazione storica che osserva e che ascolta porgendo attenzione alle migrazioni sonore e culturali di questi anni tese tra passato e presente, suoni acustici ed elettronica, mainstream e ricerca oltre che trasformazioni in essere e violente convulsioni socio-politiche. Sempre più sentiamo la responsabilità di dover ribadire il ruolo centrale della storia musicale italiana da innestare nel più vasto linguaggio del jazz che naviga in altrettanti mari e oceani da cento anni a questa parte”.
Un’edizione particolarmente ricca e assortita
Gli scenari: la grande arena allestita nella piazza centrale di Berchidda, Piazza del Popolo, teatro dei concerti serali in programma dall’11 a Ferragosto, e i siti più rappresentativi degli altri centri in cui il festival fa tappa con i suoi concerti. E, accanto alla musica, un ampio ventaglio di iniziative diverse: presentazioni di libri e novità editoriali, azioni di promozione e sensibilizzazione ambientale, laboratori e spettacoli per bambini, la consueta rassegna di film documentari curata dal regista Gianfranco Cabiddu, e altro
Tiene banco la musica, naturalmente, nelle dieci giornate del festival, con un programma poliedrico che spazia tra stili e modi diversi di intendere il jazz, e non solo. Il cast, come già annunciato, schiera musicisti internazionali come Omar Sosa e Yilian Cañizares, Nils Petter Molvær, Jaques Morelenbaum, accanto a una nutrita schiera di artisti affermati e talenti emergenti della scena jazzistica nazionale: Gegè Munari, Danilo Rea, Claudio Fasoli, Ramberto Ciammarughi, Monica Demuru e Natalio Mangalavite, Franca Masu e Sade Mangiaracina, Dino Rubino, Francesco Ponticelli, Simone Graziano, Giovanni Falzone, Sebastiano Dessanay, Daniele di Bonaventura e, naturalmente, Paolo Fresu, impegnato in diversi progetti e, come sempre, in apparizioni estemporanee.
Jazz (e dintorni), ma non solo: ecco allora nel cartellone la regina della canzone italiana, Ornella Vanoni, il liscio “trasversale” e contaminato dell’Orchestra Mirko Casadei, il duo Fantafolk di Vanni Masala e Andrea Pisu, i dj set di DJ Rocca. E ancora, la Funky Jazz Orkestra, street band di casa proprio a Berchidda, diretta dal trombettista Antonio Meloni, cui è affidato il compito di aprire il festival con la sua trascinante miscela di brani tra funky, jazz, pop, rock e arrangiamenti originali, nell’immancabile “concertazione navale” a bordo di un traghetto della Corsica Ferries–Sardinia Ferries in viaggio dal “continente” alla Sardegna: un evento reso possibile per il quattordicesimo anno consecutivo grazie alla collaborazione della Compagnia delle navi gialle. Partenza dal porto di Livorno mercoledì 7 agosto alle 10.30 con arrivo a Golfo Aranci alle 17. Altra musica a bordo della stessa motonave, la Mega Express 2, con “Seascape 3rd” della clarinettista e compositrice sarda Zoe Pia in trio con Mauro Ottolini (trombone e conchiglie) e Roberto De Nittis (pianoforte e toy piano): un’anteprima della seconda edizione di Pedras et Sonus – Jazz Festival Parte Montis, di cui Zoe Pia è la direttrice artistica, in programma dal 17 al 22 agosto in vari centri della Marmilla, sub-regione in provincia di Oristano; un ideale incontro in musica in mezzo al mare fra i due festival sardi.
La giornata inaugurale offre anche uno dei momenti più significativi di questa edizione numero trentadue di Time in Jazz: nel ventennale della scomparsa di Fabrizio De André, il festival ritorna a far tappa a L’Agnata, la tenuta nei pressi di Tempio Pausania che a metà anni Settanta divenne la dimora del grande cantautore genovese. Protagonista dell’omaggio a “Faber”, Danilo Rea (e probabili ospiti) in una serata (con inizio alle 18.30) che rinnova quello che è stato un “must” per diverse edizioni di Time in Jazz (dal 2005 al 2011, con una ripresa due estati fa) e che negli anni ha visto esibirsi all’Agnata, oltre allo stesso pianista romano, Maria Pia De Vito e Rita Marcotulli, il compianto Gianmaria Testa con Paolo Fresu e Lella Costa, Ornella Vanoni, Morgan, Teresa De Sio, Cristiano De André.
Chiusura di serata (luogo e sede ancora da definire) con la cantante (e attrice) Monica Demuru e il pianista Natalio Mangalavite con il loro progetto “Madera Balza”(pubblicato anche su disco lo scorso ottobre): brani che spaziano tra repertorio di tradizione folk, pop, cantautorale, jazz (da De André e Conte a Victor Jara a Piazzolla, De Moraes e Jobim), e creazioni originali ispirate a due dei temi guida del festival Time in Jazz 2015 e 2016, le Ali e i Piedi. Tutto questo sempre all’insegna di una forma canzone fortemente narrativa e aperta all’improvvisazione, sintesi delle rispettive provenienze latine – Sardegna e Argentina – anche se lontane tra loro.