Un piccolo romanzo

Non esagero se dico che ripensandoci ho la pelle d’oca.
Posso vantare di aver visto la Sibilla, la strega o una vecchia bacucca dei Sibillini. O qualcosa che vi assomigliava molto. Ma che sfidava il vento raccogliendo foglie e radici sul percorso dei laghi di Pilato. In una veste nera, intabarrata come una strega.

Le tracce della Sibilla

Viveva in una grotta, vuole la tradizione. Era un sorta di strega o eremita, in un mondo fatato di cui restano le tracce nelle leggende umbro-marchigiane. Era la Sibilla, come la Sibilla Cumana, prediceva a chi le richiedeva le “sortes”.  La prima su tavolette di legno, la seconda su foglie volanti.

Per chi conosce i monti Sibillini, questa figura aleggia sempre in quesi posti, seguendo il vento che li spazza l’erba. Sono i luoghi che vanno da Visso, Norcia, Castelluccio,a Cascia, Montemonaco, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Proprio a Montemonaco si narra che passò il Guerrin Meschino, cavaliere cantato da Andrea da Barberino, a cui la maga fece l’invito di scendere fino all’Inferno per ritrovare il padre. Si narra che la grotta è proprio qui, identificata (in un modo o nell’altro) anche dal CAI.

Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini

Queste zone bellissime paesaggisticamente sono state funestate dai terremoti: un tempo erano turistiche, si spera lo ritornino ad essere al più presto.

Il lago di Pilato è una delle mete di trekking più ambite, anche per il particolare crostaceo detto chirocefalo marchesoni (“dalla testa rossa”) protetto e autoctono, che pare sia un crostaceo preistorico.

Per salire al lago di Pialto sul Monte Vettore si parte da Foce di Montemonaco, da Forca si Presta (AP) oppure da Castelluccio di Norcia (Pg). Il sentiero sale in finale verso le pareti impervie che contengono i laghi (o lago quando c’è molta acqua).

Streghe e spiriti

Il lago è considerato un luogo magico e demoniaco, da quando si narra che Ponzio Pilato, giustiziato per ordine dell’imperatore Tito Vespasiano vi fu gettato.
Pi fu il luogo prediletto di maghi e spiriti maligni. Si dice che fu posta una forca, all’inizio della valle, come monito dai governanti di quelle terre. Antoine de La Sale racconta che per visitare il lago nel 1420 gli fu necessario richiedere un salvacondotto alle autorità della città di Norcia, in quanto chi venisse sorpreso presso il lago senza autorizzazione avrebbe perfino rischiato la vita.

«…se vi scopre qualcuno è male accolto (…) Non è molto che vi sorpresero due uomini, uno dei quali era un prete. Questo prete fu condotto a Norza e là martirizzato e bruciato; l’altro fu tagliato a pezzi e gettato nel lago da quelli che l’avevano preso.»
(Antoine De la Sale, Il Paradiso della Regina Sibilla, 1421)

Visioni

Anni fa nella mia passeggiata in compagnia di 4 o 5 amici verso il Lago di Pilato, io e un altro ragazzo vedemmo una donna, centinaia di metri più in giù, che raccoglieva erbe, funghi o radici. Ini realtà l’avevano vista tutti ma solo noi due, più affascinati, prestammo attenzione alla cosa, e un po’ preoccupati, ci giravamo in continuazione comprovando che la signora in nero ci seguiva da circa un centinaio di metri pià giù. Era una zona in forte pendenza, caratterizzata da sterpi e, dove niente pareva commestibile. La zona che si passa proprio sul sentiero per i laghi di Pilato, che diventa sempre più brulla man mano che aumenta l’altitudine.

La donna aveva un gonnone nero che sventolava al vento forte. Sembrava non patire la fatica e il freddo. Dopo molti passi e voltandoci indietro ripetutamente, noi che ambivamo al lago di Pilato, la donna, o quel che era, sparì alla nostra vista.

E noi, due ultimi della fila, restammo in silenzio.

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Per suggestioni letterarie:

https://www.bookdealer.it/libro/9788898983612/nome-non-ha-cercando-la-sibilla