E’ indubbiamente uno dei posti più strani del mondo, si trova a Genga, in provincia di Ancona, all’interno del Parco Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi. Un’attrazione che aumenta la sua magia in autunno con i colori caldi della natura intorno, ma in generale è affascinante in ogni periodo dell’anno.
Per me era normale… ma negli ultimi anni con i boom di INSTAGRAM è diventato uno dei posti più fotografati da tutti i blogger italiani, perché indubbiamente si trova in un luogo un po’ impervio ed orginale: all’interno di una grotta naturale nella montagna.
DOVE
A poca distanza dalle famose grotte di Frasassi, sempre a Genga, e dalla Abbazia di San Vittore alle Chiuse con i suoi simboli misteriosi (come un simbolo dell’infinito scolpito nella roccia che fa pensare al passaggio dei Templari) e il Museo Speleo-Paleontologico. Inoltre è vicino anche il Parco Avventura di Frasassi e la zona delle Falesie di Frasassi, per gli amanti dell’arrampicata sportiva e del boulder.
LA PARTICOLARITA’
Il Tempio si raggiunge facendo 800 metri in salita di buon passo e incontrando le 14 stazioni della Via Crucis. Si ha la vista del fiume e della Gola, pur essendo in sicurezza con staccionate e balconate di pietra,
Il Tempio del Valadier è una chiesa unica che è uno dei simboli della regione Marche (LEGGI I NOSTRI CONTRIBUTI DI AMBASSADOR QUI). Fatta costruire da Papa Leone XII su disegno del famoso architetto Giuseppe Valadier, incastonata nella conformazione tipica delle montagne di questa zona. Tra le pareti rocciose c’è questo tempio in marmo travertino, a base, con cupola di piombo, con nell’altare interno la statua della Vergine con Bambino, copia dell’originale dello scultore neoclassico Antonio Canova, custodita nel museo di Genga.
Accanto al tempio c’è un’altro tesoro, la chiesa di Infrasaxa che era di proprietà delle monache Benedettine ed è visitabile, invitando alla preghiera davanti all’altare con la madonna con bambino.
GROTTE DI FRASASSI: lo spettacolo più grande dopo il weekend
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LA FORMAZIONE
Nell’epoca in cui si sollevavano le croste che hanno formato gli Appennini, si spezzava il rilievo calcareo dei monti della zona: Monte Valmontagnana e Monte Frasassi e scorrevano i fiumi sulle loro pendici. Il carsismo e l’erosione di questi due fiumi hanno creato una delle formazioni più famose d’Italia.
LA SCOPERTA
Gli speleologi erano attivi già nel 1948; il Gruppo Speleologico anconetano scoprì l’ingresso della “Grotta del Fiume“. Nel 1966 fu scoperta la “Strettoria del tarlo” con circa cinque chilometri di nuove cavità. Nel 1971 la “Grande del Vento”, con il CAI Ancona, sulle pendici nord del monte Vallemontagnana.
Da lì CAI Fabriano e Ancona collabrarono per scoprire i 13 km di cunicoli. Dalla Grotta Grande del Vento con altri scavi si scoprì una sala enorme che venne chiamata da allora “Abisso Ancona”. Con la nascita del Consorzio Frasassi la grotta fu valorizzata e illuminata e con la costruzione della galleria artificiale di oltre 200 metri fu resa possibile la visita ai turisti. L’apertura al pubblico delle Grotte di Frasassi risale al 1° settembre 1974.
Da allora è uno dei luoghi più visitati d’Italia.
Ed è facile capire il perché! Guardate il mio video QUI.
LA GROTTA
La sala più grande è l’Abisso Ancona. E’ ormai noto il paragone che si utilizza sempre: con i suoi 200 metri di altezza e 120 di larghezza potrebbe contenere il Duomo di Milano (LEGGI ANCHE QUI). E’ tra le cavità più grandi di tutta Europa. La sala 200 è ugualmente famosa, per la sua larghezza di circa 200 metri. Le stalagmiti costituiscono il cosiddetto Castello delle streghe o castello Rosso. Una stalattite enorme che pende dal soffitto è stata denominata “Spada di Damocle”. Altrettando nota è la Sala Candeline, molto suggestiva. Ma ogni angolo è bello – dalla Sala Infinito alla Sala dell’Orsa – e vi lascerà un ricordo indelebile della vostra visita.
Nelle Grotte di Frasassi ci sono: il percorso turistico e il percorso speleologico, il primo aperto a tutti e il secondo accessibile per le persone in buona condizione fisica e oltre i 12 anni.
Quello turistico dura 15 minuti. Si può naturalmente andare anche senza la guida e prendersi tutto il tempo. Importante portare felpe e giacche e scarpe comode: nelle grotte ci sono in media 14 gradi centigradi tutto l’anno e un’umidità del 98%. E’ possibilie entrare anche con mobilità limitate: si pu visitare le grotte fino alla seconda sala, la “Sala 200”.
SPELEO
Ci sono due giri speleologici: uno rosso e uno azzurro.
Il giro rosso è più impegnativo del “giro” azzurro a causa di alcuni cunicoli stretti ma brevi. Naturalmente bisogna essere un po’ agili e non soffrire di claustrofobia. I perocrso è scivoloso per l’umidità e la conformazione della grotta.
Percorso speleologico e turistico possono anche esser fatti nella stessa giornata.
Vengono forniti dalle guide: caschetto e copricapo igienico, stivali, tuta.
COME SI ARRIVA ALLE GROTTE E AL TEMPIO DEL VALADIER?
Si esce in Superstrada SS76 Ancona – Roma, uscita Genga (25 minuti d’auto dal casello autostradale)
Seguire indicazioni Grotte di Frasassi ed arrivare al Parcheggio e Biglietteria Grotte di Frasassi, in località La Cuna.
Per il Tempio invece, si lascia la macchina al parcheggio la Cuna o Fedeli e si può raggiungere a piedi con la navetta. Si devono affrontare 800 metri di passeggiata in salita da buoni camminatori, ma dopo una cancellata si raggiungerà il tempio e la grotta, dove accendere una candela in uno dei lughi più siggestivi d’Italia.
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