Diciamo pure che dopo tanto “sentito dire” di Rovereto, averla vista in su e in giù nell’uscita autostradale, dicendo “bisogna andarci!” – sempre bypassandola e sperando presto di andare al MART – avevamo grandi aspettative ed era giunto il momento di visitarla.
Rovereto fu insignita del titolo di “oppidum” da Massimiliano I d’Asburgo.
Il centro
La prima volta a Rovereto è come entrare in un libro di fiabe. La viviamo di domenica, semivuota, silenziosa, con i negozi chiusi tranne una bellissima e fornitissima libreria, ma immaginiamo il pullilare di gente e il fermento cittadino quotidiano. Arriviamo seguendo le indicazioni centro e stazione a Corso Rosmini, che ci porta a Piazza Rosmini. Parcheggiamo e ci incamminiamo apprezzando subito l’elegante Palazzo della Cassa di Risparmio. Affrescato nel porticato e nella facciata, attira l’attenzione di tutti i curiosi oltre che dei piccioni, malvoluti, purtroppo per loro.
Uno spettacolo le sedute di marmo, all’ombra sì (mi ripeto era caldissimo!) ma belle perché permettono di ammirare un ciclo di affreschi sui mesi e le quattro stagioni, con festoni e melograni. Accanto al palazzo c’è la piazzetta Vannetti, dove si trova il busto dello scrittore roveretano Clementino Vannetti (1754-1795).
Passeggiando per la vicina via della Terra ci si scopre sovrastati dall’altissima Torre Civica, eretta nel 1519 su quella che un tempo era la porta della cinta muraria. Osservate l’orologio, guardatene i dettagli.
Vi condurrà in una piazzetta di fronte alla Chiesa di San Marco. Leone veneziano e scalinata davanti, luogo decoratissimo al suo interno e tranquillo per il riposto al suo esterno, se posso permettermi passando dal sacro al profano.
E’ una domenica caldissima di luglio. Infatti ci riposiamo sulla scalinata.
I dintorni
Rovereto è una chicca di eleganza, ma è soprattutto conosciuta per alcuni riferimenti: la prima guerra Mondiale, il Castello, il Mart, una famosa azienda produttrice di Grappa.
Il Castello di Rovereto, il Museo storico della guerra, il Sacrario militare
La roccaforte di controllo della Vallagarina, Castello della città è posta su un dosso roccioso sulla riva destra del fiume Leno che bagna Rovereto. Si incontra immediatamente uscendo dal centro storico. Il primo nucleo fu costruito tra il XIII e il XIV secolo, nel XV passò nelle mani dei veneziani che la resero uno dei migliori esempi di fortificazione alpina tardo-medievale, fu austriaca fino alla Prima Guerra Mondiale, durante la quale fu danneggiato dall’artiglieria.
La Vallagarina dal Pasubio al monte Nagià Grom, al Corno Battisti come altri luoghi trentini che arrivano fino al fronte dolomitico orientale, è stata scenario della Grande Guerra, e terra austro-ungarica. Molti i luoghi in cui si possono ripercorrere le trincee. Dal 1921 il castello di Rovereto ospita il Museo storico italiano della Grande Guerra, uno dei principali in Italia, dedicato al Primo conflitto mondiale.
Le collezioni del Museo storico italiano della Grande Guerra presentano armi, uniformi, artiglierie, materiale tecnico ma anche oggetti di uso quotidiano e manufatti artistici. Ci sono reperti di altre guerre, dalle conliniari alla Seconda Mondiale. Dominante dal Colle Castel Dante sopra la città svetta il Sacrario militare, di architettura fascista, eretto in onore della vittoria italiana nel primo conflitto mondiale, poi divenuto monumento alla memoria di tutti i caduti in territorio trentino.
Il MART
Da non perdere il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.
Ospita la Collezione Permanente con i capolavori dei futuristi Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Fortunato Depero, Enrico Prampolini, Luigi Russolo, Gino Severini e dei maggiori artisti del Novecento: Felice Casorati, Giorgio de Chirico, Fausto Melotti, Giorgio Morandi, Medardo Rosso, Alberto Savinio, Mario Sironi, Alighiero Boetti, Alberto Burri, Lucio Fontana, Jannis Kounellis, Piero Manzoni, Mario Merz, Michelangelo Pistoletto. Se conoscete questi nomi avete capito che si spazia dal futurismo all’arte povera, in un viaggio simbolico attraverso le menti e le mani più brillanti di tutto il Novecento. Di volta in volta al MArt vengono installate nuove mostre e organizzati eventi educativi e spettacoli.
La sede principale del Mart è un edificio creato dall’architetto svizzero Mario Botta con la collaborazione dell’ingegnere roveretano Giulio Andreolli.
(ORARI: Martedì – Domenica 10.00 – 18.00 Venerdì 10.00 – 21.00 Lunedì chiuso)
LA GRAPPA
Insomma, bevitori o no, alza la mano chi dopo l’affanno di una pranzo di matrimonio non ha mai chiesto o visto passare a grande richiesta, acclamata dagli uomini più duri e dalle donne più avvezze, la grappa Diciotto Lune. Forse, in fatto di grappe (poi di amari mi sento di consigliare il Mistrà Varnelli e l’Anisetta Meletti ma solo perché sono marchigiana) é la più popolare e apprezzata.
Nell’azienda fondata dalla famiglia Merzadro che si occupa di distillazione dal 1949 si fanno anche visite guidate. La degustazione classica con la presentazione della Famiglia Marzadro e visita alla distilleria ripercorrendo le diverse fasi produttive della Grappa e assaggi con abbinamenti; la visita guidata con degustazione itinerante “I cinque sensi”, che aggunge alla visita e a atutto il resto l’abbinamento con il pregiato Cioccolato Domori, Trentingrana e pane con olio extravergine di oliva DOP Trentino della cantina e frantoio “Madonna delle vittorie”.
*EVENTI a Rovereto
“Vallagarina food&wine” è uno spazio espositivo dell’APT Rovereto e Vallagarina e del territorio trentino, che merita una visita se siete appassionati di enogastronomia (come crediamo).
A Natale ci sono le “Lights of Christmas road”, installazioni luminose che decorano le vie e le pareti della città, oltre che i presepi in vari angoli suggestivi.