Hai già letto David Foster Wallace?

David Foster Wallace è uno degli autori più originali e indicativi del postmoderno americano, anche se lui stesso non era contento di definirsi e farsi definire, e ha utilizzato gli stilemi del postmoderno anche per scardinare questa auto-definizione.

Una cosa divertente che non farò mai più” è un reportage diventato libro, comico e dissacrante, scorretto e sincero sull’essere giornalista in-trasferta-sempre-fuori-luogo dello scrittore David, catapultato in una crocera sui Caraibi a *5stelle per la rivista “Harper’s” che già lo aveva inviato in luoghi ameni e strani dell’attualità statunitense (siamo negli anni Novanta).

Racconto la mia passione per questo libro in questo video che trovi anche in PODCAST QUI..

Nonostante l’odio di Bret Easton Ellis e l’amore di Johnathan Franzen, io apprezzo e ho letto DFW alla giusta età per scoprire la sua originalità, libertà, e il suo dissacrante talento.

Se sei d’accordo, dimmelo nei commenti al video.

Se ti piace il mondo anglosassone, leggi anche: Claudia Durastanti

 

 

 

BIOGRAFIA

David Foster Wallace  nasce a Ithaca da Donald Wallace e Sally Foster Wallace. Vive fino alla quarta elementare in Illinois, per poi trasferirsi a Urbana, dove fraquenta la Yankee Ridge School. Si laurea all’Amherst College nel 1985 in letteratura inglese e in filosofia, specializzandosi in logica modale e matematica. La sua tesi sulla logica modale viene premiata con Gail Kennedy Memorial Prize. Nel 1987 ottiene un Master of Fine Arts in scrittura creativa alla University of Arizona.
Insegna alla Illinois State University per gran parte degli anni novanta e nell’autunno del 2002 diventa professore di scrittura creativa e letteratura inglese al Pomona College, in California.
La sua prima opera pubblicata è The Broom of the System (La scopa del sistema), “il romanzo di formazione di un giovane wasp ossessionato da Wittgenstein e Derrida”, che riceve dalla critica un’accoglienza entusiastica. 
Considerato il suo capolavoro indiscusso è Infinite Jest, del 1996.
Ha scritto anche vari articoli che spaziano fra lo sport, la critica letteraria e il puro reportage di costume con una vena ironica irresistibile, che sono stati raccolti nel 1997 in A Supposedly Fun Thing I’ll Never Do Again (Una cosa divertente che non farò mai più e Tennis, tv, trigonometria, tornado). Molti altri sono stati pubblicati sulle più influenti riviste americane.
Ha scritto anche racconti, pubblicati in rivista, che nel 2004 vengono raccolti in Oblivion (Oblio). Precedenti raccolte di racconti sono: Girl with Curious Hair (La ragazza dai capelli strani), Brief Interviews with Hideous Men (Brevi interviste con uomini schifosi), Questa è l’acqua (2009). Ha scritto anche le collezioni di saggi Considera l’aragosta (2006) e Il tennis come esperienza religiosa (2012).
Nel 2006 Einaudi pubblica il monumentale Infinite Jest. Nel 2011 esce l’ultima opera Il re pallido.
Il 12 settembre 2008, David Foster Wallace è stato ritrovato impiccato nella sua casa di Claremont dalla moglie Karen Green.