Moena è un paese di circa 2.000 abitanti all’inizio della Val di Fassa provenendo dalla Val di Fiemme.
Denominato “la Fata delle Dolomiti” a circa 1200 metri di altitudine, da Moena si possono vedere in sequenza i gruppi dolomitici del Catinaccio, Latemar, Sassopiatto e Sassolungo.
In questo incantato paese di montagna c’è una storia legata a un soldato turco fuoriuscito che si trovò a Moena, nel rione che un tempo era battezzato “Ischiazza” (lad. ischiacia, “canneto”).
Siamo nel 1683, anno dell’assedio di Vienna da parte dell’Impero Ottomano. Il soldato turco riuscì a fuggire da prigioniero a Vienna e raggiunse Moena, dove fu curato. Il turco decise di trasferirsi definitivamente a Moena, e il suo quartiere prenderà il nome di Turchia.
Leggenda o storia, questa narrazione resta nella toponomastica e nel folklore di Moena!
Passeggiando nella zona caratterizzata da una lunga via, la “Strada di Turchia“, si possono ammirare vecchi tobià (fienili) molto curati, legno e muratura colorata.
Spiccano le decorazioni con fiori, affreschi, sculture lignee a tema folklorico.
Uno stile antico nel conservare la tradizione attraverso i suoi elementi estetici.
Uno, davvero vecchio, ricorda la vita contadina (vita da bacan) di un tempo attraverso delle foto stampate su teloni.
Antichi tabìa sono costruiti tra il Cinquecento e il Seicento, come il “Tabià del Copeto” (1693), “Tabià del Bronza” (1567),”Tabià del Badia” (1586).
Il fulcro della passeggiata è certamente la fontana, o festil, dedicata al soldato, con la scultura in pietra del volto con copricapo dallo stile ben riconoscibile.
D’estate si svolge la Festa de Turchia con appuntamenti musicali e gastronomici e la sfilata in costumi da sultani, schiavi, soldati e civili in abiti orientali, organizzata dall’associazione “Grop del Turchia”.
Conoscevate questa storia? Se sì, raccontatecelo nei commenti.
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