FABRIANO (AN)
Museo dei mestieri in bicicletta
Uno spasso. Non sapete ancora perché, lo saprete andandoci. La guida di questo museo, sito in via Gioberti, in centro storico, è uno spasso. I suoi reperti e quello che raccontano sono uno spasso: circa ottanta biciclette per altrettanti mestieri che, dagli anni Venti fino ai Sessanta del secolo scorso, si sono avvalsi di questo mezzo di trasporto in modi che oggi ci sembrano davvero impossibili. Dal pompiere all’orologiaio, dallo scrivano di lettere al barbiere. La raccolta, costituita di pezzi originali, è dotata di schede informative sul tipo di bicicletta collezionata e sulle attrezzature di corredo.
Galleria delle Arti, via Gioberti 11
SAN MARCELLO (AN)
Museo del telefono
Nel rinascimentale Palazzo Marcelli, più di 200 pezzi d’epoca e di modernariato resturati e collezionati da Giuseppe Renzini, che fin dal 1956 li ha cercati in giro per il mondo. Il percorso in ordine cronologico si apre con i primi strumenti telefonici del 1800 tra i quali il famoso Ricevitore Meucci datato 1871 e attorniato da una nutrita serie di “pezzi sperimentali”. Realizzato in collaborazione con il Comune di San Marcello,
Indirizzo: Palazzo Marcelli – Via Matteotti , 24 – SAN MARCELLO (AN)
MACERATA FELTRIA (PU)
Museo della radio d’epoca
Museo della radio
In un salone dell’ex convento di S. Francesco (sec. XIV), c’è questa collezione che costituisce il secondo museo pubblico della radio d’epoca in Italia. Frutto della generosa donazione operata dal signor Carlo Chiuselli, la mostra contiene oltre 100 radio – prodotte in Italia, Germania, Inghilterra, Francia e Stati Uniti tra gli anni ’20 e gli anni ’60 dal secolo scorso – tutte accuratamente restaurate e perfettamente funzionanti, e una vasta serie di accessori quali altoparlanti, cuffie, microfoni e valvole. La mostra, unica per numero e rarità degli apparecchi presentati, è arricchita da un prezioso materiale documentario, composto da fotografie, bollettini tecnici, manifesti pubblicitari, libri e riviste specializzati originali e da una ricca raccolta di discorsi e brani musicali risalenti agli anni ’30 e ’40 che, grazie ad un piccolo trasmettitore a corto raggio ad onde medie, possono esser ascoltati dai visitatori sintonizzando una qualsiasi radio in esposizione. Di particolare interesse inoltre, risulta essere un apparecchio ricevente – trasmittente radiotelegrafico a scintilla marconiano, replica a scopo didattico costruito negli anni ’20, che consente di seguire i primi passi compiuti dal primo grande mass media del ‘900.
SPINETOLI (AP)
Museo della civiltà contadina
A Spinetoli c’è tutto ciò che non conosociamo o ricordiamo a memoria grazie ai nostri nonni. Addirittura uno strumento della civià contadina, un mortaio da farro, risalente a quattrocento anni fa. Mobili ed attrezzature necessarie per la casa (madia, culla, cassapanca, lavabo); attrezzature necessarie per l’artigianato (macchine da cucire, filatoi, telaio ecc.); attrezzature per lavori agricoli (aratri, seminatrici, falciatrici, carro agricolo); attrezzi e mezzi di misurazione (stadera, bilancia, quarta, barile ecc.); attrezzatura da cucina (brocche, lumi a petrolio e ad acetilene, macina caffè, setaccio, ferro da stiro); attrezzature per usi diversi (seghetti, pialle, forbici tosatrici, ceste); attrezzature per stalle e bovini (brusca, giogo, finimenti vari, museruola); attrezzature per cantina (pigiatrici, tappatrici, recipienti, imbuti, caldaia per mosto ecc.) e attrezzature particolari (mortaio per farro, filtro per olio, binda, lega covoni).
Indirizzo: Spinetoli – Corso Umberto I, 34 – SPINETOLI (AP).
CASTELFIDARDO (AN)
Museo Internazionale della fisarmonica
Castelfidardo è internazionalmente conosciuto come la città della fisarmonica. Da qui provengono gli strumenti Scandalli e Paolo Soprani. Nel cinquecentesco Palazzo Comunale, davani al quale si erge la statua di Paolo Soprani, c’è il museo. Nato nel 1981, raccoglie organetti, fisarmoniche ed altri strumenti musicali ad ancia libera. La superficie espositiva è costituita da un’unica sala per un totale di circa duecentosessanta metri quadrati. La raccolta è articolata in piu’ sezioni: la sezione principale è costituita da centoquarantasette fisarmoniche, costruite tra il 1840 ed il 1968, molte delle quali perfettamente funzionanti. Vi sono infine tre sezioni dedicate a collezioni tematiche: la musica nelle monete, la fisarmonica nella iconografia e la fisarmonica nel francobollo. Sono disponbili guide LIS, con sottotitoli in inglese e con musica e pannelli leggibili tramite smartphone.
Indirizzo: Palazzo Comunale – Via Mordini, 1 – CASTELFIDARDO (AN)
PESARO (PU)
Casa Rossini
E’ stata restaurata e rinnovata per l’aepertura al pubblico nel 2015. Composta da quattro piani e da un sotterraneo, la casa rossiniana è realizzata per fasi successive tra il XIV e il XVIII secolo. Il materiale documentario, costituito da un ricco patrimonio di stampe e da alcuni cimeli legati alla vita e all’opera di Rossini, è articolato secondo un itinerario biografico-creativo. Ciò che si vede è frutto del lascito del grande collezionista parigino Alphonse Hubert Martel. Il museo fu organizzato e aperto al pubblico il 29 febbraio del 1904; nella stessa data l’edificio fu dichiarato monumento nazionale. Il Museo è diviso in due sezioni principali: il piano terra che è interamente dedicato agli interpreti rossiniani (le stampe, raccolte a partire dal 1825-30, illustrano gli interpreti protagonisti dell’ultima fase creativa del musicista) ed il piano superiore che ospita le stampe che ritraggono l’artista, tra cui un disegno di Gustave Doré del 1869 e due acqueforti di Rossini sul letto di morte. Tra le opere di maggior pregio, oltre al disegno di Doré, un dipinto a olio su tela che ritrae Rossini, realizzato da Marie Françoise Constance La Martiniére (1775-1821) e la spinetta appartenuta al compositore pesarese. In una terza sezione si possono visionare filmati di opere rappresentate nelle stagioni del Rossini Opera Festival.
Indirizzo: Via Rossini 34 Pesaro.
Via Rossini 34 ph Musei di Pesaro
SASSOFERRATO (AN)
Museo della miniera di zolfo
C’è una miniera a Cabernardi di Sassoferrato, scoperta il 16 aprile del 1886, di ottomila metri di lunghezza, millecinquecento metri di larghezza e ottocento metri di profondità, con quindici gallerie e due pozzi di estrazione profondi mt. 460. La miniera, uno dei principali poli minerari marchigiani, fu chiusa definitivamente nel 1959. Il Museo della Miniera di Zolfo è un itinerario attraverso il quale il visitatore si trova ad essere idealmente calato in una realtà industriale di un’epoca ormai lontana, a cavallo di due secoli (dagli ultimi tredici anni dell’800 alla metà inoltrata del ‘900). Una realtà in cui operavano mediamente 1.600 minatori, per lo più impiegati in un duro e pericoloso lavoro nel sottosuolo, alle dipendenze della “Montecatini”, proprietaria della miniera dal 1917 al 1959. Attrezzi da lavoro, materiali per l’estrazione del minerale, maschere anti-gas, caschi da minatore, martelli pneumatici, lampade, planimetrie, tascapane, libretti di lavoro, un plastico della miniera con i due principali pozzi, materiale fotografico dell’epoca e ritagli di giornali che testimoniano la vita in miniera. “Pane e zolfo” fu girato dal regista Gillo Pontecorvo a Cabernardi nel 1956. Nel 1952, dopo 40 giorni, aveva infatti termine la “Lotta dei Sepolti Vivi”, lo sciopero dei 337 minatori contro i licenziamenti di 800 operai da parte della Montecatini.Dal 5 luglio 2015 esiste il Parco archeominerario che rappresenta un’esposizione a scena aperta del cuore e dell’anima della miniera di Cabernardi.
Indirizzo: Frazione Cabernardi – Via Contrada Nuova, 1 – SASSOFERRATO (AN)
BORGO PACE (PU)
Museo dei colori naturali
Meta d’obbligo di pittori e artisti. All’interno dello chiostro dell’Abbazia di Lamoli (guarda anche il nostro video) di Borgo Pace si trova il Museo dei Colori Naturali “Delio Bischi”, un percorso dai colori naturali fino all’ingresso sul mercato dei colori sintetici di primo Novecento. Oggi, a causa delle tante ed evidenti problematiche ambientali, si torna a riscoprire la storia di questi antichi e nobili colori. Il Museo approfondisce questi aspetti, propone laboratori per conoscere la natura del colore vegetale, la coltivazione della piante tintorie, l’estrazione del colore, l’utilizzo dei pigmenti nei possibili campi d’impiego, corsi e stage dal sabato alla domenica (come il corso di tintura di lana, seta e cotone con colori vegetali, erbe e colori). Si vendono anche prodotti realizzati con i colori naturali (saponi, candele, tessuti e filati, acquerelli tempere e pigmenti). Sul cammino è consiliata una capatina in un residence di artisti che propone prodotti a km zero e buon vivere tutto l’anno.
Indirizzo: Abbazia di Lamoli di Borgo Pace (PU)
MONTAPPONE (FM)
Museo del cappello
Fin dal 1991, anno della costituzione del primo museo, l’obiettivo è stato quello di voler custodire la memoria del “cappello” per la comunità di Montappone. Negli anni il Museo ha subito diversi spostamenti e riallestimenti fino a tornare nella vecchia sede in cui era nato, in Piazza Roma, presso gli spazi del vecchio Comune, ora destinati ad ospitare il Museo. Dalla raccolta alla selezione, dall’intrecciatura alla cucitura, fino alla decorazione e vendita del cappello. All’interno del Museo si trova anche una sezione speciale “Marche, tanto di cappello” un originale progetto che vede alcune tra le eccellenze della nostra Regione a reinterpretare il cappello, dando vita a delle produzioni spettacolari: vetro, carta, pelle, ceramica, pietra, cibo, musica, legno, metallo, tessuto, saranno le materie prime rielaborate dalle sapienti mani dei nostri maestri artigiani e dalla creatività dei nostri designer.
Indirizzo: – Piazza Roma, 5 – MONTAPPONE (FM)
TOLENTINO (MC)
Museo internazionale della caricatura
Il Palazzo Sangallo ospita al secondo piano, il “Museo Internazionale della Caricatura” che venne inaugurato nel 1970. Ideato e realizzato dal medico caricaturista tolentinate Luigi Mari (1907-1974) con competenza e passione dopo diversi anni di costante e paziente ricerca, il Museo è unico nel suo genere in Italia ed uno dei pochi nel mondo. Articolato in alcune sale comprende una Introduzione storica alla caricatura e varie sezioni: Umorismo e Arte; Storia; Caricatura ed Umorismo.
Il museo è oggi riconosciuto come luogo di incontro di fondamentale importanza per gli storici, gli artisti, i critici, gli studiosi e tutti gli appassionati della caricatura. Vi sono oggi raccolte più di tremila opere tra stampe, incisioni, disegni, pitture e sculture, dei più famosi maestri della caricatura e dell’umorismo di ogni tempo e paese. La raccolta viene continuamente incrementata, con opere donate dagli artisti che partecipano alla “Biennale dell’Umorismo nell’Arte”, una delle più importanti manifestazioni culturali di Tolentino e della regione. Il progetto “Il Museo di tutti e per tutti” arricchisce l’esposizione con un percorso tattile e una guida con disegni a rilievo e testi in braille del museo con un approfondimento dedicato a Ivo Pannaggi.
Palazzo Sangallo – Piazza della Libertà, 18 – TOLENTINO (MC)