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Vita da MAMMA: la forza dello Jedi, ecco come la penso

DISCLAIMER: è tutto vero e basato sull’esperienza.

Un altro post sull’essere mamma? Quale fantasia! che novità! una voce furbacchiona per un blog.

Invece no. Meglio!

MAMMA è un’intera categoria, perché la maternità ti cambia la vita, in meglio perché l’arricchisce e la completa, in peggio perché la complica talmente tanto che a volte ti guardi e guardi tuo figlio e non riesci a vedere un briciolo di futuro per questa strana coppia, per questo sodalizio difficile in cui due esseri si rassomigliano ma apparentemente non comunicano.

Vorrei dire così tante cose… intanto trovo un filo conduttore per introdurre quest’essere MAMMA, per me, che sono MAMMA di due fantastastiche pesti amanti degli AVENGERS!

La maternità nel mondo occidentale evoluto d’oggi è un anelito, un mito, una condizione privilegiata o un momento di sconforto, a seconda della nostra condizione sociale.

Te la raccontano nelle riviste di moda e nei video delle star come una nuova dimensione aurea del tuo spirito, un completamento che ti regali dopo i 40anni quando hai raggiunto il successo.

Nel mondo normale è un problema che coinvolge il welfare, la solitudine, i soldi, la forza d’animo, le capacità innate della donna. Nel mondo comune, è una condizione naturale della donna in cui irrimediabilmente si è faccia a faccia con la biologia, e a quella si sottostà.

Hai 9 mesi per prepararti a quello che in una settimana travolge la tua vita. I tuoi spazi, le tue priorità, il tuo lavoro, la tua autostima, le tue briciole seminate finora. Se non sai farlo bene, la tua vita lavorativa autonoma è finita, almeno nel paese dove vivi tu, dove il welfare è una barzelletta che al massimo dà contentini economici una tantum (tanto il debito pubblico non si risana mai).

Tutto è spazzato via da una meraviglia della natura, tuo figlio, che ti somiglia, ha i tuoi occhi, ti ama e che tu ami follemente, senza nessun incontro né corteggiamento. E sarà l’unico amore che durerà per sempre.

Capirai solo poi l’eccezionalità del tuo dovere, segnato da una biologia perfetta che da millenni ci fa sopravvivere come specie. Ma resta il fatto che devi avere nonni, tata, soldi e aiuto pratico – alternativamente, non tutto insieme, non chiedo tanto! – per uscirne viva.

Sei tornata alla biologia, dormi e mangi quando puoi e allatti quando dice lui, anche se chiedi al tuo lui “che ora è?” sperando che ci sia ancora tempo per la prossima poppata e anche se le forze ti abbandonano; il tuo corpo non è oggetto sessuale (deo gratias!) ma una macchina, i tuoi sensi sono acuiti e legati ai bisogni di tuo figlio… Cosa che misteriosamente non accade al padre!!

Smontiamo alcuni falsi miti.

– Bellezza –

Dicunt che le mamme siano più belle. Tu ti senti sfatta, non dormi, pensi che se ti trucchi poi dovrai struccarti. In gravidanza ti sentivi una bomba e ora non ti piaci. Sei sempre stata una sportiva ma il tuo corpo non ti segue più, trattiene liquidi per produrre latte, perde capelli, ha la pelle fragile, è a corto di vitamine. Ora hai bisogno di caffè, cioccolato, frutta e dolci, più per consolazione che altro, ma ti dicono che faranno venire le coliche al bebè. Ora vuoi dimagrire e invece tutti intorno ti rimpilzano perché “fa latte”. Ostetriche, medici, madri e suocere.

Però devi esser bella e in forma – non si vede che sei madre, mentre prima si vedeva che eri incinta! – e sei catapultata nella nuova categoria delle mamme-in-forma a cui volente o nolente cercherai di uniformarti.

Non riuscirai ad accontentare tutti.
Segui il tuo istinto di madre e sarai la miglior madre che tu possa essere.
E per tutto, equilibrio mentale necesse est.

– Amicizia –

Gli amici senza figli spariscono. E’ così. Non si puo’ dire? E invece io lo dico.
E’ stato così in fondo quando la tua amica è rimasta incinta. Tu hai continuato a far le ore piccole ai concerti. Però ti aspetti ora che i tuoi amici capiscano, che ti portino la cena pronta pur di stare con te a casa?
Non è così, Nostradamus, non lo sarà!
Forse non è una colpa, non si è generosi quando si va avanti con le proprie priorità.
Pazienza. Ora Sono arrivati altri amici con figli che sanno capirti. Cerca di non stare sola. Non saranno perfetti, né super-simpatici, non saranno gli amici della tua vita. Ma ti capiscono in tutto, sono come te e tu sei felice di aiutarli e confortarli, perché è questo che vorresti da un amico.
Scoprirai che alcuni tuoi “vecchi” amici non ti capiscono più o – gioco forza – hanno altri ritmi, priorità, sogni. Scoprirai che alcuni, che ti hanno abbandonato per anni, si sentiranno offesi perché non li hai resi partecipi del tuo nuovo stato. Begli amici!

Resteranno solo i tuoi veri vecchi amici, e allora “tanto-peggio-tanto-meglio”: sarà ancora più bello vederli.

– Tempo libero –

Non c’è. Forse per il tuo compagno, ma per te no. Fai la passeggiata con il bimbo, vai a far spesa per distrarti, ti arrovelli per decidere quando farti la doccia e lavarti i capelli. Pianifichi un’intervista, vai alla conferenza stampa con lattante al seguito e immagini un servizio che tu possa fare mente allatti, tipo flashmob di allattamento della mamma freelance.

Ti organizzi per uscire, lasciando il latte al tuo compagno.

Ti sembra di non aver più tempo, invece ti stupirai a divertirti e rilassarti nel prendere un gelato con la tua famiglia o con la tua amica di carrozzina.

E’ così, la biologia ha avuto la meglio, è davvero tutto in secondo piano.

– Coppia –

L’equilibrio di coppia cambia anche se i due poli sono stati finora perfettamente in sintonia.

E’ una questione ormonale e pratica, tu sei distrutta quando dormi a intervalli di due ore, lui è così energico per aver russato tutta la notte che ha bisogno di sfogare andando in bicicletta per 75 km.

Senti i suoi racconti sull’itinerario, e lo guardi con commiserazione.
Non saprà bene cosa pensi… (ora che ha letto, lo sa!) Non è colpa tua che sei cattiva, neanche ti hanno disegnata così, è la biologia.
Pretendi che il tuo compagno ti aiuti. E’ il minimo che puoi fare.

– Sanità mentale –

E’ roba da telefono azzurro. Ma quando hai fatto tutto (ha mangiato, lo hai cambiato, coccolato, distratto, carezzato, ninnato) e non ti dà retta, arrivi a pensare che vorresti farlo sparire con la bacchetta di Gargamella. Le mamme impazziscono, ma la biologia le tiene a posto (salvo eccezioni).

Capita ancora di guardarlo e chiederti da dove venga, chi lo ha mandato a te, a immaginare dischi volanti, angioletti, Divina Provvidenza.

Capita di chiederti perché, quanto è grande il tuo dovere di madre, dove finisce la potestà genitoriale, come farai a prendere le decisioni per lui e cosa comporterà sbagliare.

Di nuovo, equilibrio mentale necesse est. Ma basterà guardarlo negli occhi per riconoscere che è già innamorato di te.

Hai finalmente un grande potere. La tetta. Purtroppo chi non ci riesce usa metodi alternativi. Ed ora tutte le femministe contro di me!

Ho sentito gente che ha detto “che schifo, attaccarlo alla tetta.” Giuro. E quelle che non ci provano perché “io voglio essere libera”, e “il biberon è più comodo, lo dà il mio compagno”. E quelle che “così si rovinano i capezzoli”. E quelle che “così dopo mi devo rifare il seno (leggi: magari)”.

Giuro, ne ho sentite di tutti i colori. Però, io, se non avessi avuto il potere della tetta, non avrei potuto scrivere una sola riga, leggere un solo libro o giornale. E il bambino  più attaccato, in virtù di quello che si chiama “bounding”. Andatelo a cercare, la natura è perfetta, diceva un nostro amico.

Non ci credi?

E’ così: la tetta può nutrire, addormentare, consolare, confondere. La tetta non è un oggetto sessuale, no, è una spada laser, che si accende quando serve.

– Sesso debole –

Ribadire che non è vero che la donna sia il sesso debole forse non è necessario. Ma ti sorprenderai a fare cose che prima non pensavi: tante, tutte insieme, in modo disordinato, ma efficace.
Emergerà la tua natura da leonessa, perché devi difenderti, o forse perché solo ora pretendi che ti vengano riconosciuti dei diritti, in specie lavorativi, che ti sono sempre stati negati.
Hai finalmente imparato a diffidare dalle persone che ti fanno perder tempo e ora ne hai veramente poco.

Ora sai fare tutto per difendere il tuo piccolo: hai forza fisica, tenacia nell’importi una dieta per l’allattamento, resistenza a mastiti ed ingorghi mammari, fiato allenato, pazienza, lucidità, velocità nelle scelte (di solito!).

Ti serve solo un braccio destro in più, ogni tanto, e il tuo compagno sarà così dolce da diventare esperto in cremine contro i rossori dei culetti, integratori per il latte, reggiseni per l’allattamento, adattatori degli ovetti per l’automobile.

E allora, qual è il sesso debole?  😛

– Completezza della persona –

Imparerai a limitare il futile, specialmente se sei una donna pratica e parca.
No, tuo marito, il tuo compagno-di-fatto non lo farà.

Imparerai a mantenere le tue passioni.
Imparerai che se sei multitasking puoi esserlo di più, altre lo hanno fatto prima di te.
Troverai spazio per la cultura e l’educazione del corpo e dello spirito, per controbilanciare la biologia secondo cui tu, ora, lavori, con il tuo seno dolorante e la tua sete infinita.
Ricomincerai a ricordarti le cose e a non chiedere sempre le stesse cose al tuo compagno.
Ti guarderai allo specchio, finalmente soddisfatta di essere una madre, pensando “ad maiora”.

Non so se avete notato, ho usato esclusivamente tempi futuri. E tanto latino in tutto l’articolo.

MAMME, la biologia ci salverà. E l’enciclopedismo.

Anche per te è così? Scrivimelo nei commenti.

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