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Castel Belasi, ecologia e arte tra le mele della Val di Non

Castel Belasi in Val di Non è un castello dominante, immerso nella natura, panoramico, unico. In una delle zone più conosciute del Trentino per la coltivazione delle mele, a poca distanza dalle Dolomiti di Brenta e da altri famosi castelli come Castel Thun e Castel Valer.

Una struttura duecentesca cinta da doppie mura (parzialmente presenti) che ruota attorno alla torre pentagonale e conserva al suo interno l’estensione rinascimentale con affreschi. Molto belli un Giudizio di Paride di Bartlme Dill Riemeschneider e una Regina di Saba in visita a Gerusalemme. Il messaggio degli affreschi invitava a stare attenti alle conseguenze di tutte le nostre scelte: così il castello è stato scelto per le finalità che spiegherò più sotto

Nel XVI secolo i padroni del castello lo trasformano da fortezza a residenza di rappresentanza. Il seicentesco palazzo signorile si congiunge alla torre centrale, mastio con funzione di ricovero e vedetta. HA vissuto alterne vicende, finche il Comune di Campodenno non l’ha acquistato e completamente restaurato, rendendolo un polo culturale.

INFO SUL CASTELLO

Ogni domenica alle 16 c’è una visita guidata al castello e alle mostre.

Ingresso gratuito ogni prima domenica del mese

COSTI

Ticket intero 6 €

Ticket ridotto 3 €

minori di 18 anni; gruppi (minimo 15 persone); possessori biglietto d’ingresso MUSE – Museo delle scienze di Trento

Ticket gratuito

minori di 4 anni; soggetti diversamente abili; stampa; possessori membership card MUSE – Museo delle scienze di Trento; possessori Trentino Guest Card

Accessibilità

Il percorso di visita è accessibile a soggetti diversamente abili, privo di barriere architettoniche

Animali
Ammessi

Come arrivare:

In auto: All’uscita del Casello Autostradale Mezzocorona-S.Michele All’Adige A22, imboccare la SS43, svoltare a sinistra all’altezza di Cressino e poi seguire le indicazioni per la vicina frazione di Segonzone e il castello.

Il castello dista 13 Km dal casello di San Michele all’Adige dell’Autostrada del Brennero A22, 30 km da Trento e 55 km da Bolzano.

Con i mezzi pubblici: La stazione FS più vicina è Mezzocorona. La stazione ferroviaria extraurbana più vicina è Cressino. La fermata del pullman è Lover, poi si prosegue a piedi per 1,3 km/20 min.

Parcheggio:
Gratuito

LA CHIESA

Poco distante dal castello, c’è un gioiello, la Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, dove sono sepolti alcuni KHUEN BELASI. La Chiesa conserva gli affreschi dei fratelli Giovanni e Battista Baschenis, con un ultima cena, annunciazione, Cristo nella mandorla e vari cicli facilmente riconoscibili, apostoli, evangelisti, padri della chiesa. La chiesa è visitabile negli orari di apertura del castello.

LE MOSTRE IN CORSO

Castel Belasi, fortificazione medievale del Comune di Campodenno, immersa e dominante tra i meleti della Val di Non, sono installate tre mostre. Si inizia dal piano superiore con “Come ghiaccio”, la terza della trilogia curata da Stefano Cagol dopo “Come piogga” (2023) e “Come isole” (2024), tutte finalizzate a sensibilizzare il pubblico nei confronti di temi ecologici.

Nel piano primo, i 73 acquerelli di “Raccolti e Racconti”, mostra promossa dal MUSE di Trento in occasione del Botanical Art Worldwide 2025, che celebra il mondo vegetale come risorsa chiave.

Nel piano terra, nella vecchia Sala delle decime, si trovano le opere di giovani artisti supervisionati dalla storica dell’arte e curatrice spagnola Blanca de la Torre. 

Stefano Cagol lavora con l’arte concettuale, eco art e land art, ed è attivo da anni sul fronte del cambiamento climatico,  in particolare con fotografia, performance e videoarte. Questo tema sociale così attuale è spesso visto dalla prospettiva dei suoi viaggi ed ha scelto, con la partnership di MUSE e Comune di Campodenno, di trasformare questo maniero in “Centro d’Arte Contemporanea per il Pensiero Ecologico”.  

Come ghiaccio | As Ice” presenta – in una location poco distante dalle Dolomiti di Brenta –  le riflessioni di 14 artisti internazionali giovanissimi: AES+F (RU/DE/US), Almagul Menlibayeva (KAZ), Caroline McManus (US), Eleonora Roaro (IT), Emilio Perez (US), Gregor Hildebrandt (DE), Khaled Ramadan (LB/DK), Indra Moroder Valecha (IT/UK), Ivínguak Stork Hoegh (GL), Laura Pugno (IT), Peter Aerschmann (CH), Philip Samartzis (AU), Pietro Capogrosso (IT), Yitian Yan (CN). 

Raccolti e Racconti” presenta la visione di varietà vegetati locali e antiche, talvolta a rischio di scomparsa, da parte di artisti di tutta Italia, con acquerelli he evidenziano una grande accuratezza scientifica.

Nella Sala delle decime La Project Room “Dall’antropocene al Biocene” con nove artisti e artiste under 35 che hanno partecipato alla masterclass del MUSE con Blanca de la Torre, direttrice dell’IVAM-Istituto Valenzano d’Arte Moderna e co-curatrice della Biennale di Helsinki 2025.

Dell’affascinante Castello si possono anche vedere il granaio, usato per conferenze e matrimoni, e la chiesetta privata, con campana e affresco della crocifissione sopra un altare sovrastato da finestre (tra cui quella che serviva ai nobili per assitere alle cerimonie).

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