Oggi vorrei definire alcune tappe della città modernista che non dorme mai, della città delle olimpiadi, della città gotica, della città moderna, della città delle tapas, della città che non ha paura del terrorismo, della città dei Catalani, insomma della città dai mille volti.
Cosa trovate in questo articolo:
  • Un itinerario comodo ma immancabile della Barcellona modernista
  • Un itinerario nella Barcellona ristrutturata e ampliate per le Olimpiadi del 1992
  • Un itinerario dei mercati più caratteristici dei quartieri
  • Un itinerario in una delle capitali della lettura e del libro
  • Un itinerario tra le spiagge più frequentate
Hospital de Sant Pau

Hospital de Sant Pau

Itinerario modernista

Un esempio è l’Hospital de Sant Pau, di inizio Novecento, non più utilizzato, progettato da Lluís Domènech i Montaner e suo figlio, oggi sede di un museo sullo stesso ospedale. Si chiama per esteso “Hospital de la Santa Creu i Sant Pau” e si trova in Sant Antoni Maria Claret 167, nella zona dell’Eixample, a pochi passi dalla Sagrada Familia. E’ aperto per visite libere o guidate da novembre a marzo da lunedì a sabato dalle 9:30 alle 16.30, domenica e festivi dalle 9:30 alle 14.30. Invece da aprile a ottobre da lunedì a sabato: dalle 9:30 alle 18.30, domenica e festivi: dalle 9:30 alle 14.30.

PARC GÜELL

PARC GÜELL

Antoni Gaudì è uno dei portavoce e simbolo artistico di Barcellona. Nato a Reus, è forse il massimo esponente  del Modernismo Catalano, però con una ispirazione personale basata principalmente su forme naturali e fantasiose tanto da essere avvicinato al surrealismo.

La Sagrada Familia è l’architettura più famosa e iconica a cui l’artista e architetto di Reus lavorò tutta la vita senza poter vederla conclusa. E’ quasi conclusa, a firma di un architetto giapponese, ma la fine lavori  è datata 2026. La chiesa è stata consacrata come basilica il 7 novembre 2010 da papa Benedetto XVI. Quando sarà conclusa sarà alta secondo i disegni 172,5 metri, punta più bassa in città soltanto del Montjuic. Interessanti il crittogramma sulla facciata della Passione della chiesa, le vetrate interne che la colorano di mille nuances, la sua illuminazione notturna. Fino a pochi anni fa lo skyline della città evidenziava l’architettura della Sagrada coperta di gru, ora tutto questo è acqua passata: i lavori vanno verso la conclusione e le gru sono diminuite notevolmente.

Dalla fermata del metro Liceu oppure Paseo de Gracia, camminando un pochino (Barcellona è più bella vista a piedi), si raggiungono le due altre architetture mitiche e notissime, Casa Milà, ovvero La Pedrera, che domina la città con i tanti camini dalle strane forme sul tetto, da cui si vede gran parte di Barcellona, a Casa Battlo, con i colori sgargianti del tetto e della facciata che ricordano la pelle di un rettile.

Il mio consiglio è di visitarle con le audio/videoguide che ricostruiscono grazie alla realtà aumentata le forme originali e il loro usi quando ancora erano abitate. In questo modo tornerete indietro nel tempo e comprenderete quanto studio ci fosse per rendere questi ambienti originali ma allo stesso tempo funzionali.

Entrate e perdete l’orientamento guardando in su e in giù, attraverso elementi architettonici del tutto nuovi; vista la struttura della casa, vi sembrerà di essere nel ventre della balena di Pinocchio.

Ogni cosa è originale, addirittura i vetri delle finestre interne e le maniglie delle porte erano particolari e ridisegnati per un uso pratico e intelligente, come il fatto di essere meglio impugnate o per le finestre, di non disperdere il calore della casa.

Altre case firmate da Gaudì sono le meno note Casa Vicens commissionata dall’agente di borsa Manuel Vicens i Montaner e Casa Calvet, visibili dalla Rambla. C’è anche La Torre Bellesguard costruita da Antoni Gaudí tra il 1900 e il 1909,  ispirandosi al castello medievale, con nostalgie gotiche e novità moderniste di Martín I “el Humano”, ultimo re della dinastia catalana del Casal de Barcelona, che restò a Bellesguard fino alla sua morte avvenuta nel 1410.

In più, se non vi basta, per chi non lo conosce come altro simbolo di Barcellona, vi informiamo che c’è il fantastico panoramico e fantasioso, Parc Güell, nella parte alta della città, progettato da Gaudì come parco pubblico. Lo caratterizzano il mirador con le panchine e le balaustre moderniste decorate a mosaico, la “Plaza de la Naturaleza”, la sala ipostila con le famose colonne inclinate, le tante piante che lo decorano e la fontana a cascata con animali fantastici a metà tra lucertole e draghi.

Itinerario delle Olimpiadi

A pochi passi dalla centrale Plaça de Espanya si sale verso il Montjuïc, intero quartiere ristrutturato durante le Olimpiadi e ora centro sportivo (e artistico) della città. Qui palazzetti, stadi, campi di rugby, piscine olimpioniche, tutto è sfruttato per le gare e per le attività dei semplici cittadini. Da Vedere c’è il Palau San Jordi, dove si tengono incontri sposrtivi e concerti e le Piscine Picornell, con area spa e vasche interne ed esterne.

Impianti moderni e accoglienti, ben integrati tra loro con una vista affascinante sulla città, dato che il Montjuïc è il monte che domina Barcellona, alla cui sommità sorge il castello, prima fortezza di Barcellona, che ha ospitato fino al 2009 il museo della guerra inaugurato da Franco, e come si immagina, felicemente smantellato dai catalani. Al castello di Montjuïc si organizzano mostre, concerti o cicli cinematografici.

Il Porto Olimpico (Port Olímpic) di Barcellona è stato costruito per le  Olimpiadi del 1992, oggi è un porto sportivo e sito commerciale e turistico, situato nei pressi della Villa Olimpica, fra le spiagge di Somorrostro e Nova Icaria. Questa è una zona particolarmente turistica, dove non vi consiglio di andare a mangiare (forse l’unico è il noto “La Fonda“, sempre pieno!) o a comprare ma a passeggiare sì. Per mangiare meglio un chiringhito che un ristornate per “guiris” (“turisti”). I simboli del Porto Olimpico sono le due enormi torri dell’Hotel Arts (Casinò) e della Torre Mapfre, oltre al pesce di metallo che vi dà il benvenuto al posto, rinnovando lo skyline.

Itinerario dei mercati rionali

Ne citiamo solo tre, i più storici, ma ce ne sono tantissimi, hipster o hippy che siano.

Bene, il primo che viene in mente è il più celebre, il modernista Mercato della Boqueria (1840), a tre quarti della Rambla guardando verso il mare, con portici che ospitano anche ristoranti e locali, frequentato da turisti in cerca di colori ma anche dai cittadini, per l’acquisto di frutta, carni, pescado e frutti di mare. Un grande classico, ma va visto.

Poi c’è il Mercato di Sant Antoni, datato 1882, tra i quartieri di Sant Antoni e l’inzio del Raval. Chiuso per anni è stato riaperto quest’anno. Qui si trova il pesce freschissimo sette giorni su sette e oggetti di seconda mano, tra cui i libri disponibili nel mercato la domenica. Il suo spazio verrà presto ampliato con un cambio di viabilità.

Il Mercato di Santa Caterina (1848), si trova nel Born, in Avinguda Francesc Combò, restaurato dall’italiana Benedetta Tagliabue e da Enric Miralles. Si può andare lun-merc-sab 7:30 alle 15:30; il martedì, il giovedì e il venerdì dalle 7:30 alle 20:30. Pane, dolci, frutta, verdura, pesce, carne, bar, caffetterie e ristoranti sono pronti a deliziarvi.

Ma attenzione, non guardate il cellulare mentre camminate, ma guardate la strada: come segnala questa scritta a cura del comune, in catalano: “1 morto ogni 3 sulle strade di Barcellona andava a piedi”!

La Barcellona delle librerie indipendenti

Uno dei posti migliori per perdersi e perdere di vista l’orologio, io lo facevo spesso in tempi in cui l’orologio era un’opinione e l’Erasmus lo permetteva. La prima libreria che ricordo è La Central del Raval, che mi era comoda poiché la mia Università, la Ramon LLul, era nel Raval. Fornita, accogliente, occupa lo spazio di una ex cappella ed era forse quella che frequentavo di più. Non so se la più famosa, per me sicuramente sì.

La seconda è Casa del Llibre, nella Rambla de Catalunya, al n. 37, dove puoi ordinare qualsiasi cosa e assistere agli eventi e alle presentazioni dei libri.

Poi la libreria Laie del CCCB, il Centro de “Cultura Contemporánea de Barcelona”, vicinissimo al Museo Macba e specializzata in arti e cultura contemporanea e quella del FNAC, centralissima, in Plaça Catalunya. Entrambe molto di passaggio se frequentate il mondo universitario e giovanile.

Itinerario delle spiagge

Al contrario di quanto si può pensare, il mare di Barcellona è limpido e le spiagge libere sono pulite.
Al mare si arriva con la linea Gialla della metro. Ecco un elenco che fa contenti tutti: La spiaggia della Barceloneta per i turisti; la spiaggia Nova Icaria a cui si arriva a piedi dalla fermata Ciutadella-Villa Olimpica; la spiaggia del Bogatell adatta alle famiglie; la spiaggia Mar Bella frequentata dai nudisti, con un punti di incontro famoso, il “chiringuito BeGay”; le spiagge Nova Mar Bella e Llevant a cui si arriva a piedi dalla fermata della lina gialla Selva de Mar.

 


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