Si è chiusa il 3 marzo la mostra ispirata ad Albrecht Dürer “Mater et Melancholia”, curata dal presidente del Mart di Rovereto, Vittorio Sgarbi.
La Madonna col Bambino (XV secolo) e Melencolia I, provenienti dalle collezioni della Fondazione Magnani Rocca, sono stati il punto di partenza per il confronto con varie opere, anche a noi contemporanee, di grandi artisti avvicinati a Dürer per motivi tematici, tecnici, simbolici, stilistici…
Le chiavi di comprensione sono la rappresentazione della maternità, ma anche i simboli come la clessidra, la bilancia, il quadrato magico, il compasso, il poliedro con due punte troncate.
Felice Casorati, Giorgio de Chirico, Lucio Fontana, Giorgio Morandi, Giovanni Segantini, Gino Severini, Mario Sironi, Umberto Boccioni… I prediletti da Sgarbi, diremmo, e altri, suddivisi in tematiche: Maternità, Malinconia, Malinconie della stanza e dalla partenza, Malinconie dell’artista, Opere al nero.
Una vera esperienza immersiva che fa riflettere cercando i legami tra il Maestro e i suoi epigoni, trovando similitudini, dissonanze. Ecco alcune immagini.
La Cina e il collezionismo “estremo”
Il Mart è immenso: varie le esposizioni, ricche di idee e spunti inediti.
La sezione dedicata al secondo piano al collezionista Gian Enzo Sperone è da togliere il fiato, per la mole di opere comprese, circa 400. L’esposizione si chiama “L’uomo senza qualità. Gian Enzo Sperone collezionista”.
Sperone, nato nel 1939, è uno dei galleristi più importanti al mondo molto influente negli Stati Uniti (cfr. la Sperone Westwater Gallery, progettata dall’archistar Norman Foster). Fu lui a far conocscere a New York negli anni Settanta gli artisti italiani dell’Arte Povera, come Michelangelo Pistoletto e della Transavanguardia, come Sandro Chia (leggi il nostro articolo), Mimmo Paladino, Enzo Cucchi, Francesco Clemente.
Mi ha veramente colpito l’esposizione “Global Painting. La nuova pittura cinese“, mostra sulla pittura contemporanea cinese a cura di Lu Peng e Paolo De Grandis con Carlotta Scarpa e Li Guohua.
4 giovani artisti con i loro sguardi anche molto lontani, stranianti, realistici, espressionisti, sul mondo di oggi, globale, occidentalizzato.
Questi artisti sono già molto noti e conosciuti anche in Italia grazie a Passage to History: 20 Years of La Biennale di Venezia and Chinese Contemporary Art alla 55. Biennale d’Arte di Venezia.
Bi Jianye, Chen Xuanrong, Chi Ming, Feng Zhijia, Fu Meijun, Ge Hui, Ge Yan, Huang Qiyou, Lin Wen, Liu Yuanyuan, Meng Site, Meng Xiaoyang, Meng Yangyang, Qi Wenzhang, Qiao Xiangwei, Shen Muyang, Tang Dayao, Wang Yilong, Wu Qian, Xiong Taom, Xu Dawei, Zhai Liang, Zhang Zhaoying, Zheng Mengqiang.
Nuove proposte per la Primavera
Arte e fascismo
E’ stata appena presentata la prossima esposizione, peculiare, “Arte e Fascismo“, incentrata sull’uso dei media artistici da parte del regime, aperta a pubblico da sabato 13 aprile 2024 a domenica 01 settembre 2024. Naturalmente saranno centrali gli artisti futuristi, ma anche gli architetti del razionalismo, che lavoravano sotto l’impulso della volontà celebrativa del Duce. Centrale, per chi non lo sapesse, il moviemento Novecento italiano, creato da Margherita Sarfatti.
Si annuncia una mostra che farà parlare di sè… per tema e riferimenti storici.
INFORMAZIONI
Ingressi: intero 15 €, ridotto 10 € (biglietto unico per tutte le sedi del Mart)
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