Gli spazi delle Logge dei Tiratori della Lana di Gubbio sono stati recentemente restaurati per ospitare mostre ed eventi. Uno di questi è stata la mostra “De Chirico, Sironi, Depero…Le Regole alle Logge” a cura di Vittorio Sgarbi, conclusa la scorsa estate. Una passata esperienza che però ci ha permesso di ammirare tele di mestri del futurismo e della pittura metafisica. Raccontiamola dunque.

L’esposizione di alcune delle opere provenienti dalla collezione prestigiosa della Casa delle Regole di Cortina d’Ampezzo è stata organizzata da Cassa di Risparmio di Perugia e la Fondazione CariPerugia Arte nello spazio centralissimo delle Logge eugubine. curata e inaugurata da Vittorio Sgarbi.

(Scopri cosa sono le regole anche confrontando con altri esempi di località montane).

La collezione Mario Rimoldi – Museo d’arte moderna Mario Rimoldi

Mario Rimoldi era un appassionato d’arte e mecenate di Cortina d’Ampezzo, ha avuto un ruolo importante nell’arte italiana degli anni Venti e Trenta. E’ stato molto amico di pittori come Filippo de Pisis, Giorgio De Chirico, Mario Sironi, Zoran Music, Massimo Campigli.

I suoi primi acquisti rientrano nella tradizione ottocentesca della pittura italiana, ma ben presto, sia sulle pareti dell’agenzia turistica da lui gestita che all’hotel Corona appariranno le tele degli artisti da lui ospitati. Risultato di questo lavoro è quella che oggi viene considerata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali una delle più significative collezioni in Italia per l’arte del XX secolo, la sua, donata nel 1974 alle Regole d’Ampezzo da Rosa Braun Rimoldi, moglie di Mario Rimoldi.

Arricchito nel 2012 dai pezzi della figlia del professore Antonio Allaria, 90 opere al museo ampezzano, di cui oltre 70 appartenenti a Mario Sironi.

Pietro Marussig, Nudo, 1930

Pietro Marussig, Nudo, 1930

La Ciasa de ra Regoles

A Cortina, nella “Ciaṣa de ra Regoles” (o Casa delle Regole) di piazza Venezia, accanto al Comùn Vècio a metà di corso Italia, ex comune e luogo cooperazione degli ampezzani per la gestione di edifici, pascoli e boschi, è custodita questa collezione d’arte, oltre al Museo d’arte moderna Mario Rimoldi, gli uffici della Comunanza Regoliera, il Museo paleontologico Rinaldo Zardini e il Museo etnografico Regole d’Ampezzo.

Le Regole ampezzane sono praticamente istituti di diritto che sono nati con il fine di gestire il patrimonio naturale boschivo e agricolo comune. Le proprietà comuni in giro per l’Italia si chiamano in vari modi: vicinie, regole, partecipanze, consorterie. Inizialmente le Regole di Cortina d’Ampezzo erano due, Ambrizola-Falzarego e Larieto, oggi sono undici e, da circa vent’anni, sono unite in comunanza. I Regolieri sono i capifamiglia discendenti dall’antico ceppo ampezzano, che amministrano il patrimonio comunitario secondo i Laudi, le antiche leggi approvate dall’assemblea costituita dai capifamiglia.

Le Regole gestiscono oggi circa 16.000 ettari di bosco, con taglio e vendita del legname e selvicoltura naturalistica del patrimonio forestale. Alcune malghe sono ancora utilizzate per il pascolo del bestiame, mantenendo l’antica attività primaria che, negli ultimi decenni, ha conosciuto un notevole calo. Tra le finalità delle Regole vi sono la conservazione e la promozione della lingua, della cultura e delle tradizioni ampezzane.

De Chirico

opera di De Chirico

La mostra di Gubbio

La collezione Mario Rimoldi rappresenta una preziosa raccolta di sculture e dipinti dei maggiori autori del Novecento italiano, riconosciuta da Mibact: da De Chirico a De Pisis, da Carrà, Morandi e Depero fino a Sironi e Rotella. La mostra di Gubbio presentava, in un’ampia sala ben allestita e ben illuminata, di proprietà della Fondazione CariPerugia, i 43 pezzi selezionati dalla raccolta.

Un De Chirico che non ti aspetti, del suo periodo realista, compare con grandi ritratti e panorami di città. Il Mario Sironi della stagione futurista era presente con quattro o cinque tele.

Il Fortunato Depero più dissacrante con un suo ritratto superfuturista. Poi Filippo de Pisis, Renato Guttuso, Antonio Ligabue, Renato Balsamo. Artisti locali dell’ampezzano, infine, che Rimoldi aveva collezionato nel tempo, sia che fossero quotati che non, inframezzano la mostra dedicata e intotalata ai nomi più famosi del Novecento. Lo spazio ci dicono, non è ancora destinato, ma sarà probabilmente utilizzato per altre esposizioni.