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Vaia, la mostra fotografica nel Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme

La visita al Palazzo

L’ex palazzo vescovile di Cavalese, di origine medievale e poi restaurato diverse volte anche per volere del Principe-Vescovo e cardinale Bernardo Clesio nel Rinascimento, è di proprietà della Magnifica Comunità di Fiemme dal 1850. Si tratta di un ente pubblico ancora attivo nato, pensate, nel 1111 d.C.. Questo splendido ed imponente palazzo è chiamato Domus Magna per la sua importanza, in particolare dopo che Bernardo Clesio, uno dei principali fautori del Concilio di Trento, fu insignito del titolo religioso-politico di Principe-Vescovo da Massimiliano I.

Oggi è anche un museo, e ospita mostre temporanee (come questa) e una Pinacoteca.

Nella Pinacoteca, posizionata su più piani, sono accolti i dipinti della Scuola Pittorica di Fiemme, da Vanzo a Unterperger, Alberti, Longo, Rovisi, Giovanelli, Bonora.

Da un bando proposto nei territori dei “Vicini” della Comunità è nata una mostra sulla Tempesta Vaia (guarda il nostro reportage sui luoghi), avvenuta tra i giorni 27  e 30 ottobre 2018, con i danni maggiori in queste zone che si sono verificati il 29 ottobre. La potenza del vento a 200km/h e le tempenste hanno stravolto la consistenza dei boschi, la viabilità forestale e la rete sentieristica.

Nella Val di Fiemme, i cui boschi sono da sempre la principale fonte di risorsa, anche per il famoso abete rosso di risonanza con cui si costruiscono i violini Stradivari, sono caduti 1.300.ooo metri cubi di legname.

A due anni dalla Tempesta Vaia, in Fiemme continuano i lavori di recupero, grazie alle ditte boschive e all’ufficio tecnico e segheria della Magnifica Comunità di Fiemme. Si è arrivati a un 70 % circa di ripristino della sentieristica dei boschi di Fiemme. Intanto, nel vivai locali vengono coltivate circa 600mila piccole conifere da piantumare.

 

La sezione dedicata alle foreste, patrimonio boschivo di Fiemme

La Magnifica Comunità ha un patrimonio boschivo di 20.500 ettari. Si stima che gli alberi siano 3.5 milioni e che ogni anno ne vengano prelevati 35.000 mc.

Il legname proveniente dalle foreste della zona, che comprende territori di vari paesi, detti anche “Regole“, viene trasformato in tavolame e semilavorati nella segheria di Ziano di Fiemme. La segheria, appunto, della Magnifica Comunità.

Nel palazzo si può osservare un plastico con la ricostruzione del territorio, dei pannelli informativi sul lavoro e sui materiali, adatti anche a una visita con i bambini, e molte altre informazioni sul patrimonio boschivo della Val di Fiemme e sulla storia del suo sfruttamento, dal Medioevo ad oggi.

Le mostre fotografiche su Vaia

Le mostre che attualmente sono nella Domus Magna rappresentano un punctus della situazione immediatamente dopo la tempesta Vaia del 2018. Ma sono anche un punto di ri-partenza, accompagnate dai video di testimoni e abitanti che con le loro parole infondono speranza per il futuro.

Una mostra, “I giorni dopo Vaia attraverso le fotografie dei Vicini di Fiemme” è una collettiva, con 60 opere più rappresentative, scelte tra gli invii degli autori che hanno risposto alla call.

Ci sono anche alcuni scatti che testimoniano “il prima e il dopo” Vaia in un paesaggio. Paesaggi di baite in montagna, scorci rappresentativi, panorami e altre inquadrature che dal 2018 non sono più le stesse. Le fotografie entreranno a far parte del grande archivio della comunità di Fiemme.

L’altra è intitolata “Vaia, la lunga notte”, curata da Roberta Levi con fotografie di Stefano D’Amadio.

Naturalmente vi inviatiamo a visitarle.

 

 

Per chi volesse saperne di più sulla visita completa della Domus Magna, ecco QUI il nostro racconto delle Prigioni con celle e cantina al piano terra. Della Sala delle Origini, del Legno, dell’Attesa, delle varie stanze del Vicario vescovile, la Sala Antonio Longo, al primo piano.

Del Salone Clesiano (o Salone del Tribunale) con l’anticamera, lo studiolo del Principe, la Camera del Vescovo, La sala delle Arpie, di Giove e della Torre.

Tutti gli ambienti, cioè, visitabili, che vi parleranno con dovizia di dettagli, della storia della Domus Magna.

Viaggio tra i lavori del post-Vaia